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sabato 27 aprile 2013

Descrescita felice. Utopia o possibile realtà?

Sicuramente tutti voi avete sentito parlare di "Decrescita Felice".
Cosa si intente per Decrescita? [significato decrescita]
In realtà per "decrescita" non si intende produrre meno ma produrre meglio. In pratica, ad oggi, si produce basandosi completamente sulla convenienza economica escludendo le possibili esternalità (positive o, più frequentemente, negative), cioè beni collaterali difficilmente quantificabili in termini monetari.
In questo modo si può calcolare il bilancio economico di un'azienda ma in esso non è incluso il danno ambientale prodotto. Questo è la prima criticità del sistema economico attuale.
Purtroppo non è l'unica. Ce ne è una ancora più grave.
Viviamo tutti su un piccolo pianeta lanciato in un immenso spazio senza tracce viventi. Questo, in pratica, significa che siamo in trappola in un sistema limitato.
Questo importante fattore limitante è stato completamente dimenticato durante l'ultimo secolo e ciò ci ha portato nel baratro. E' fisicamente impossibile sperare in una continua crescita produttiva basandosi su risorse estremamente limitate.
Tutta la filosofia della Decrescita Felice (o Decrescita Controllata) si sviluppa cercando di trovare una soluzione a queste due incongruenze economiche.
Anche se questo pensiero è tornato sempre più protagonista negli ultimi anni, affonda le radici storiche agli inizi del 1900. Un allora giovane economista di nome Nicholas Georgescu-Roegen, negli anni 30 studia un'alternativa alla continua crescita poiché è convinto che essa sarà impossibile. Negli anni 70 formalizza il suo pensiero in diverse opere scritte.
Proprio Georgescu afferma che ogni bene (vivente o non vivente) deve comunque rispettare i principi fisici che regolano l'universo. Si comincia ad entrare in una materia più complessa che tenga ben presente i cicli naturali della materia e dell'energia: la Bioeconomia.
Insieme a lui altri personaggi di immensa importanza storica-culturale cominciano ad appoggiare questa filosofia economica tra cui: Kenneth Boulding e Serge Latouche.

La Decrescita Felice è un movimento globale che basa il proprio credo sulla possibilità di produrre beni utili e sani e non beni che siano solo economicamente sostenibili.
Questo movimento contesta la produzione lineare dei beni per cui ogni oggetto di consumo debba derivare da risorse finite e sia destinato inesorabilmente a divenire un rifiuto.
la Decrescita si basa su produzioni cicliche in grado di partire da prodotti riciclati in modo da avere una resa energetica più elevata.
Anche in Italia è nato il Movimento per la Decrescita Felice che in pochi anni (attivo dal 2007) ha avuto una crescita che di certo non può essere ignorata. Il fondatore è Maurizio Pallante ma, in realtà, i sostenitori attivi sono molti sparsi sul territorio.
E' impossibile quantificare le attività e il peso sociale di questo movimento in quanto molto tentacolare. La sua filosofia viene condivisa da differenti associazioni e movimenti.

Arriviamo dunque al punto: Si può perseguire questa strada?
Non è facile poiché tutta la nostra società si basa sul consumismo (o crescita) ma è, ad oggi, l'unica alternativa possibile.
E' certo che non si può crescere all'infinito. La crisi economica in cui viviamo ce lo dimostra ogni giorno. Questa crisi non è solo "dei consumi" come molti minimizzano ma è una crisi sociale ed energetica più grave. Oggi, per la prima volta nella storia dell'umanità, vediamo il fondo del barile delle risorse e ci stiamo accingendo a grattarlo.
La crisi deriva dal fatto che ora non sono più piccoli gruppi di "alternativi" che affermano ciò ma sono interi gruppi economici e nazioni.
Non sappiamo se la Decrescita potrà essere la soluzione o parte di essa. Una cosa è certa: la società del futuro non sarà come quella del passato.

Alleghiamo uno dei tanti filmati presenti in rete:



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