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lunedì 29 aprile 2013

La rivoluzione dell'autoproduzione

Oggi si parte verso l'altra parte del mondo.
Ci dirigiamo negli Stati Uniti e, più precisamente, ci muoviamo verso la famigerata costa ovest: la California.
Siamo a pochi minuti da Los Angeles.

Anche all'interno della tanto decantata modernità statunitense esistono molte realtà agricole di piccole dimensioni che fanno da cornice a grandi agglomerati urbani.

Il video riportato dimostra come si può utilizzare il minimo spazio a disposizione per poter soddisfare il proprio fabbisogno alimentare.
E' chiaro che i protagonisti hanno spinto la filosofia dell'autoproduzione al limite, ma questo rende possibile capire che non serve poi così tanto spazio per cominciare a produrre del cibo.

Si dimostra che ognuno, nel suo piccolo, può contribuire.
Qualcuno ha calcolato che possono bastare 50 m2 di superficie per poter soddisfare adeguatamente il fabbisogno di una famiglia di 3 persone.

I protagonisti del video avevano a disposizione una quantità simile ed hanno trasformato il proprio giardino da puro spazio decorativo a vero e proprio mercato ortofrutticolo.

Dalla teoria alla pratica!


   

domenica 28 aprile 2013

Orti... Orti... Orti!

Il nostro giro per orti urbani continua.
Dopo aver mostrato l'orto urbano di Orto Circuito di Bari, oggi ci spostiamo al nord.

Seguiremo l'affascinante mondo degli orti urbani italiani con continui spostamenti sul territorio per portarvi in città sempre più verdi. Non ci sarà un ordine in questo viaggio ma sarà un continuo saltellare dal nord a sud della nostra penisola.

Oggi siamo a Bologna. Capoluogo di una regione a vocazione fortemente agricola. La stessa città fu progettata e costruita mantenendo diversi spazi verdi da dedicare alla produzione orticola.
Bologna è anche ricca d'acqua che giunge dai vicini Appennini Tosco-Emiliani.

Il film che proponiamo oggi si intitola "E' tempo delle zucchine: indagine sugli orti a Bologna". Un documentario ben fatto ed esaustivo.
Zucchine che rappresentano il prodotto tipico di un comune orto famigliare. La frase scelta è posta come stimolo all'incremento di queste iniziative.

Da oggi la nostra società dovrà rendersi conto che è tempo delle zucchine! 

Non v'è più dubbio, questi anni che stiamo vivendo verranno ricordati come quelli in cui l'orticoltura hobbistica tornò protagonista. Che sia per necessità o per pura passione, gestire un orto sarà molto comune in un prossimo futuro.

Ora gustatevi questo filmato ----->  E' TEMPO DELLE ZUCCHINE

 

sabato 27 aprile 2013

Descrescita felice. Utopia o possibile realtà?

Sicuramente tutti voi avete sentito parlare di "Decrescita Felice".
Cosa si intente per Decrescita? [significato decrescita]
In realtà per "decrescita" non si intende produrre meno ma produrre meglio. In pratica, ad oggi, si produce basandosi completamente sulla convenienza economica escludendo le possibili esternalità (positive o, più frequentemente, negative), cioè beni collaterali difficilmente quantificabili in termini monetari.
In questo modo si può calcolare il bilancio economico di un'azienda ma in esso non è incluso il danno ambientale prodotto. Questo è la prima criticità del sistema economico attuale.
Purtroppo non è l'unica. Ce ne è una ancora più grave.
Viviamo tutti su un piccolo pianeta lanciato in un immenso spazio senza tracce viventi. Questo, in pratica, significa che siamo in trappola in un sistema limitato.
Questo importante fattore limitante è stato completamente dimenticato durante l'ultimo secolo e ciò ci ha portato nel baratro. E' fisicamente impossibile sperare in una continua crescita produttiva basandosi su risorse estremamente limitate.
Tutta la filosofia della Decrescita Felice (o Decrescita Controllata) si sviluppa cercando di trovare una soluzione a queste due incongruenze economiche.
Anche se questo pensiero è tornato sempre più protagonista negli ultimi anni, affonda le radici storiche agli inizi del 1900. Un allora giovane economista di nome Nicholas Georgescu-Roegen, negli anni 30 studia un'alternativa alla continua crescita poiché è convinto che essa sarà impossibile. Negli anni 70 formalizza il suo pensiero in diverse opere scritte.
Proprio Georgescu afferma che ogni bene (vivente o non vivente) deve comunque rispettare i principi fisici che regolano l'universo. Si comincia ad entrare in una materia più complessa che tenga ben presente i cicli naturali della materia e dell'energia: la Bioeconomia.
Insieme a lui altri personaggi di immensa importanza storica-culturale cominciano ad appoggiare questa filosofia economica tra cui: Kenneth Boulding e Serge Latouche.

La Decrescita Felice è un movimento globale che basa il proprio credo sulla possibilità di produrre beni utili e sani e non beni che siano solo economicamente sostenibili.
Questo movimento contesta la produzione lineare dei beni per cui ogni oggetto di consumo debba derivare da risorse finite e sia destinato inesorabilmente a divenire un rifiuto.
la Decrescita si basa su produzioni cicliche in grado di partire da prodotti riciclati in modo da avere una resa energetica più elevata.
Anche in Italia è nato il Movimento per la Decrescita Felice che in pochi anni (attivo dal 2007) ha avuto una crescita che di certo non può essere ignorata. Il fondatore è Maurizio Pallante ma, in realtà, i sostenitori attivi sono molti sparsi sul territorio.
E' impossibile quantificare le attività e il peso sociale di questo movimento in quanto molto tentacolare. La sua filosofia viene condivisa da differenti associazioni e movimenti.

Arriviamo dunque al punto: Si può perseguire questa strada?
Non è facile poiché tutta la nostra società si basa sul consumismo (o crescita) ma è, ad oggi, l'unica alternativa possibile.
E' certo che non si può crescere all'infinito. La crisi economica in cui viviamo ce lo dimostra ogni giorno. Questa crisi non è solo "dei consumi" come molti minimizzano ma è una crisi sociale ed energetica più grave. Oggi, per la prima volta nella storia dell'umanità, vediamo il fondo del barile delle risorse e ci stiamo accingendo a grattarlo.
La crisi deriva dal fatto che ora non sono più piccoli gruppi di "alternativi" che affermano ciò ma sono interi gruppi economici e nazioni.
Non sappiamo se la Decrescita potrà essere la soluzione o parte di essa. Una cosa è certa: la società del futuro non sarà come quella del passato.

Alleghiamo uno dei tanti filmati presenti in rete:



venerdì 26 aprile 2013

Quando l'orto significa integrazione

Agraria Bologna sta portando avanti, insieme al comune di Bologna, un progetto unico nel suo genere.
Questa è la risposta alla classica domanda:
Può una zona a forte densità di immigrati e con un equilibrio sociale piuttosto delicato riuscire a migliorare grazie alla coltivazione di ortaggi?

L'orticoltura è per sua natura l'hobby meno razziale esistente. Agli ortaggi non importa la nazionalità del proprio curatore ma la volontà che ogniuno è pronto a metterci.

Il progetto si chiama "Green Housing - orti condominiali che favoriscono l'incontro e la convivenza tra famiglie di nazionalità diversa".

Il video è una sintesi del lavoro svolto. Bravi ragazzi!



Qua si producono sorrisi!

Altra testimonianza a riguardo di orti sociali.
In Puglia un anonimo cittadino comincia a coltivare il "classico" pomodoro sul balcone. La sua finestra guarda verso un terreno abbandonato parcheggiato oltre la strada.
Più il pomodoro cresce più il cittadino capisce che la natura del pomodoro non è stare nel vaso e non è quella di essere coltivato in solitudine.

Il cittadino unisce le forze con un'amica e occupa il terreno abbandonato. Da lì si vede il suo balcone ma è tutta un'altra prospettiva. Ora è a contatto con la terra.

Nonostante questo passo avanti, il cittadino non è soddisfatto a pieno della conquista fatta. Decide che non vuole coltivare in solitudine perché l'orto non deve essere un'esperienza da tenersi dentro. L'orto va condiviso perché la terra utilizzata è di tutti, è dell'intera società.

Il cittadino si accorge che molta gente è disposta a seguirlo e che il pomodoro era solo un mezzo per coltivare sorrisi!

...e questo è il prodotto agricolo più bello...

  

martedì 23 aprile 2013

univerde

http://www.fondazioneuniverde.it/

tante notizie e tante iniziative...

La green economy porterà nuovo lavoro in Italia?

Sempre più spesso i dibattiti sulla green and sustainable economy (un modello di sviluppo economico che oltre a tenere in considerazione i benefici ricavati da un certo tipo di produzione, ha lo scopo di eliminare o ridurre al minimo l’impatto ambientale che essa provoca), si intrecciano con temi quali la crisi economica e l’occupazione.
[leggete il resto su http://blog.ehiweb.it/2013/04/21/la-green-economy-portera-nuovo-lavoro-in-italia/]

lunedì 22 aprile 2013

parliamo di... soldi in agricoltura!


SE AVETE UNA BELLISSIMA IDEA PER AIUTARE IL NOSTRO AMBIENTE, PER SALVARE UN ECOSISTEMA, PER COLTIVARE IN MODO INNOVATIVO MA NON AVETE FONDI PER FINANZIARLA...
... ECCO LA SOLUZIONE! IL FINANZIAMENTO DAL BASSO... O..
...CON UNA PAROLA COMPLICATA IN INGLESE...
...CROWD(folla)FUNDING(finanziamento)

(il video presenta un esempio di Crowdfounding molto chiaro)
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ed ecco la definizione - per chi ama le definizioni.... ma pe chi invece è più pratico e vuole iniziare subito, rimando al prossimo paragrafo!

tratto da Wikipedia:   http://it.wikipedia.org/wiki/Crowd_funding

Il crowd funding o crowdfunding (dall'inglese crowd, folla e funding, finanziamento) è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone ed organizzazioni. È un processo di finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse. Il termine trae la propria origine dal crowdsourcing, processo di sviluppo collettivo di un prodotto. Il crowdfunding si può riferire a processi di qualsiasi genere, dall'aiuto in occasione di tragedie umanitarie al sostegno all'arte e ai beni culturali, al giornalismo partecipativo, fino all'imprenditoria innovativa e alla ricerca scientifica.
Il web è solitamente la piattaforma che permette l'incontro e la collaborazione dei soggetti coinvolti in un progetto di crowd funding.

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eccoci qua! l'elenco...!
Questa è l'analisi delle piattaforme italiane de Il Sole 24 Ore, l'elenco, la portata.
Siamo ancora lontani dai numeri degli Stati Uniti, ma forse, con un po' più di senso collaborativo, ci avvicineremo sempre di più...

elenco piattaforme

domenica 21 aprile 2013

Con Campagna Amica la Coldiretti sostiene la Giornata Mondiale della Terra

Anche la Coldiretti aderisce a Earth Day Italia "perché condividiamo gli stessi principi, che sono il fondamento delle nostre attività, contando sulla sostenibilità ambientale e, attraverso questa, alla sicurezza alimentare. Non potevamo che partecipare a questa iniziativa che esprimerà non solo il valore di un bene che è il più grande che abbiamo, ma lo pone a fondamento della vita". Lo dichiara all'Adnkronos David Granieri, presidente Coldiretti Lazio partecipando alla presentazione della 43esima edizione della Giornata Mondiale della Terra presso la Fao.
"La nostra partecipazione - aggiunge - è fondata su questo. Lo dimostrano i 21 milioni di italiani che hanno risparmiato 98 milioni di kg in termini di anidride carbonica con la spesa 'salva clima', un'invenzione Coldiretti che ha rimodulato, in termini culturali, la vita degli italiani". Secondo i dati Coldiretti, infatti, sono 21 milioni gli italiani che hanno fatto la spesa 'salva clima' nei mercati degli agricoltori dove sono stati acquistati prodotti a km zero che, in un anno, hanno abbattuto di 98 milioni di kg l'anidride carbonica a effetto serra nell'atmosfera. Una grande opportunità per l'ambiente, resa possibile dalla rete di aziende, mercati e botteghe promossa dalla fondazione Campagna Amica che è tra i soggetti sostenitori della Giornata della Terra il cui tema quest'anno è "Il volto del cambiamento climatico". Basta pensare che, secondo le stime Coldiretti, un kg di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila km con un consumo di 6,9 kg di petrolio e l'emissione di 21,6 kg di anidride carbonica, mentre un kg di mirtilli dall'Argentina deve volare per più di 11mila km con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 kg di anidride carbonica attraverso il trasporto con mezzi aerei. Un impatto ambientale che può essere azzerato dall'acquisto in uno dei quasi 7mila punti di Campagna Amica gestiti direttamente dagli agricoltori italiani dei quali 1.105 mercati degli agricoltori, 4.739 aziende agricole, 877 agriturismi, 178 botteghe. Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica si trovano solo prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall'agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di codice etico ambientale sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. Nei mercati vengono contenuti gli sprechi di imballaggi con l'offerta, ad esempio, di latte sfuso, sono banditi gli ogm e sono messi a disposizione spesso servizi di consegna a domicilio soprattutto per gli anziani. I mercati degli agricoltori promuovono la conoscenza della stagionalità dei prodotti, con i cibi in vendita che non devono percorrere lunghe distanze riducendo le emissioni in atmosfera. Oltre a ciò, svolgono un'importante azione di recupero di varietà a rischio estinzione: si stima infatti che almeno 100 varietà vegetali definite minori, tra frutta, vedura, legumi, erbe selvatiche e prodotti ottenuti da almeno 30 diverse razze di bovini, maiali, pecore e capre allevati su scala ridotta, trovino sbocco nell'attuale rete di Campagna Amica. In occasione della Giornata della Terra, Coldiretti organizza dei mercati ad hoc a Roma, Milano e Firenze, perché "crediamo che queste cose non vanno solo celebrate, ma frequentate", conclude il presidente di Coldiretti Lazio.

Tratto dal sito di Adnkronos: http://www.adnkronos.com/IGN/Speciali/Earth_Day_Ital/Con-Campagna-Amica-la-Coldiretti-sostiene-la-Giornata-Mondiale-della-Terra_32107489163.html

Pesci e ortaggi!

Voi sareste disponibili a credermi se vi dicessi che esistono dei pesci che possono coltivare ortaggi per noi?
Immagino che mi starete prendendo per matto.
Quando sono capitato in questo mondo non ci volevo credere neppure io. Mi sono informato e ciò che ho trovato in rete è assolutamente incredibile!

Il sistema si chiama "Acquaponica" da non confondere con le coltivazioni in "Idroponica". L'idroponica è la classica coltivazione senza terra. Le piante crescono su substrati galleggianti in vasche d'acqua arricchite con elementi chimici. Noi ci dissociamo da questo metodo industriale di coltivazione certo redditizio e produttivo ma molto lontano dai cicli naturali.

L'acquaponica invece è un sistema geniale che si basa sul riprodurre, in piccolo, il ciclo dell'acqua naturale associandolo alla coltivazione di ortaggi.

Il sistema è composto da due settori uniti:
- una vasca in cui vivono dei pesci (principalmente i classici pesci rossi). Si ricostruisce un ambiente consono alla loro vita con l'ausilio di vegetali acquatici e gli si alimenta in modo adeguato.
- una o più vasche riempite di lapillo vulcanico, argilla espansa o ghiaia che saranno il letto su cui coltivare i nostri ortaggi.

L'acqua del vascone dei pesci andrà a saturare le vasche degli ortaggi. Una volta pieni, attraverso un semplice sifone, si svuoteranno per non "annegare" le piantine e tornerà nella vasca dei pesci in un ciclo infinito!

L'acqua, ricca in nutrimento derivato dalle deiezioni dei pesci, permette alle piante di avere una concimazione continua.
Prima di tornare nella vasca dei pesci, l'acqua subisce una filtrazione attraverso il substrato (lapilli, argilla, ghiaia) in modo tale che ritorna a contatto con i pesci perfettamente pulita.
Inoltre più il sistema invecchia più si adatta alle esigenze. Si creano piccoli ecosistemi indipendenti. Crescono colonie di batteri e piccoli microrganismi che aiutano la crescita sia delle piante che dei pesci.
Se costruito con logica, il sistema arriva ad autogestirsi.

L'unica energia necessaria è quella di una piccola pompa elettrica.
Non si vanga, non si concima, non si spreca acqua!

Ora, per farvi vedere in azione l'intero sistema, vi allego qua sotto un video che vi farà spalancare gli occhi:



BUONA VISIONE!


 

sabato 20 aprile 2013

La Fotosintesi, una magia della natura!

Il processo di fotosintesi è qualcosa di talmente preciso che l'uomo non ha ancora compreso alcune finezze che avvengono all'interno dell'apparato fotosintetico della pianta.

Il miracolo della vita è possibile solo grazie a questo processo. Essere capaci di trasformare, attraverso l'energia radiante del sole, l'acqua e l'anidride carbonica in zuccheri complessi è assolutamente incredibile. Tutto ciò che vediamo attorno a noi è possibile grazie a questo processo.

La fotosintesi è l'unico metodo naturale in grado di creare molecole organiche da materia inorganica. Semplici molecole vengono assemblate per creare strutture molto complesse e indispensabili per la vita e come scarto si ha l'ossigeno, il nostro carburante.

6 CO2 + 6 H2O + luce = C6H12O6 + 6 O2 
anidride    acqua                glucosio    ossigeno

E' l'unico processo in grado di fissare l'energia radiante e trasformarlo in energia chimica più facilmente immagazzinabile.

Pubblichiamo dei video esplicativi. Sono un pò tecnici ma sono quelli che rappresentano più significativamente il difficile processo.

Per giungere alla fine di questo meccanismo sono necessarie due tappe principali:
- fase luminosa: che usa l'energia radiante del Sole per produrre NADPH e ATP scomponendo l'acqua.
- fase oscura: che usa il NADPH e ATP per produrre carboidrati aggregando e organicando l'anidride carbonica presente in atmosferica.
In rete si può comunque trovare molto materiale a riguardo, per ogni tipo di utente. 
La fotosintesi rappresenta la nostra vita ed è per questo che noi tutti dovremmo conoscerla almeno a grandi linee!

-Introduzione-


-Fase luminosa-


-Fase oscura-

venerdì 19 aprile 2013

Il mondo dei G.A.S.

 Si sente tanto parlare di G.A.S. Ma cosa sono?
GAS è un acronimo di gruppo d'acquisto solidale. Il suo significato è descritto nella definizione di Wikipedia riportata QUA!
 
Non vogliamo entrare nei particolari di questo commercio "anomalo".

Noi crediamo che questi gruppi d'acquisto, se organizzati in modo ineccepibile, possano essere un sistema più che ottimo di poter acquistare in modo consapevole.
I vantaggi non si fermano al mero acquisto di prodotti genuini ma va oltre. Si crea un'esperienza certo positiva tra produttore (o consorzio di produttori) e consumatore. Un avvicinamento consapevole tra mondo produttore e consumatore.

Può essere un nuovo modo di educare il cittadino al mondo agricolo e rurale.
Anche il produttore ne giova vedendo il suo prodotto venduto direttamente al consumatore. Accresce la sua soddisfazione. Ha un rapporto diretto con il cliente e uno scambio attivo con esso.

I negozi e, ancor peggio, i supermercati hanno tagliato questo rapporto creando uno stato di apatia verso ciò che si compra. Si compra per comprare e non per conoscere.

Il mondo dei GAS però non è tutto rosa e fiori. Ci sono alcune lacune che, secondo noi, precludono il successo a questa strategia di vendita.

Possiamo riassumere i punti di criticità in questo breve elenco:
- scomodità d'acquisto: cioè il fatto che bisogna organizzarsi tra più persone per creare "gruppo". Questo è molto difficile nei paesi di medie-piccole dimensioni e ciò spiega perchè i GAS hanno più successo in città.
- poca elasticità: solitamente si tratta di acquistare una varietà limitata di prodotti e in quantità piuttosto elevate rispetto alla richiesta di una famiglia o di una persona.
- distribuzione limitata: ci sono zone ben servite da queste organizzazioni altre completamente scoperte. Questo rende estremamente disomogeneo il territorio coperto e implica l'impossibilità di raggiungere dei GAS per una grossa fetta di popolazione.
- acquisto al buio: il fatto di comprare praticamente "al buio" è altro punto di criticità. Bisogna fidarsi del produttore, si ha poca scelta a disposizione e, spesso, si acquista sulla fiducia con il rischio di rimanere profondamente insoddisfatti.
 - isolamento dei GAS: ogni GAS è un mondo a sé e questo rende del tutto inefficaci gli sforzi per modificare il mercato commerciale. Pur grande che sia un GAS, da solo non conta nulla rispetto all'immensità del mercato.
  
Secondo noi, quando si troverà risposta organizzativa a queste problematiche i GAS potranno davvero decollare e fare una vera concorrenza al metodo commerciale "classico".
Certo non è facile, ne siamo consapevoli.
Oggi abbiamo però una carta vincente in mano: la rete internet. Se usata correttamente può essere un modo per risolvere alcune delle problematiche correnti.

Certo non si posso risolvere con un articolo in un blog ma siamo fiduciosi che il mondo sociale che si sta muovendo, ancora troppo nell'ombra, porterà ad avvicinarci sempre di più ad un commercio più sostenibile!

Se volete vedere più da vicino quali e dove sono i GAS nazionali cliccate QUI!

Alleghiamo anche un breve video esplicativo:


giovedì 18 aprile 2013

storie nelle Storie nella Storia

All'interno della Storia con la "S" maiuscola - quella che studiamo a scuola, quella degli stati e delle battaglie, ci sono altre Storie (sempre maiuscola) per esempio quella economica, quella politica, quella del costume. Poi si cambia ancora scala... verso le storie più di nicchia. Pochi le conoscono ma quelle storie hanno cambiato VERAMENTE la nostra vita. Le storie delle cose. In questo blog parliamo anche di agricoltura? allora guardate questa storia in immagini...

http://www.album-mmt.it/foto/v/macchine-agricole-e-forestali/

http://www.album-mmt.it/foto/v/macchine-agricole-e-forestali/storia_macchine_agricole/

l'incolto costa

http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-06-06/paga-anche-terreno-incolto-232238.shtml?uuid=Ab0aYToF 

non è notizia nuova, se leggete la data dell'articolo, ma lo segnaliamo comunque per coloro che magari sono poco sensibili ai costi ecologici di un terreno incolto... ma più sensibili a quelli monetari.

da "Il Sole 24 ore - Norme e Tributi"

martedì 16 aprile 2013

Primavera, la stagione dei canti!

La primavera segna l'inizio dei canti degli uccelli.
Si esce dal silenzio invernale. Ora negli spazi verdi di campagna si possono sentire una miriade di versi prodotti da moltissimi uccelli differenti.
Riuscire a distinguere così tanta varietà di suoni non è un compito facile neppure per gli esperti. Ci vuole preparazione, esperienza e tanta pazienza.

Noi pensiamo che tutti gli uccelli presenti in ambiente rappresentino anelli importanti dell'ecosistema. Ogni specie ha il suo ruolo specifico e nell'insieme svolgono un numero straordinario di mansioni differenti.
Per comprendere però la complessità di questo "mondo volante" è necessario riconoscerli (almeno in parte).

Come detto non è per niente facile ma, almeno i più comuni, si possono distinguere.
Sappiamo che chi si avvicina per la prima volta a questo argomento non sa come districarsi dai mutevoli versi che gli arrivano alle orecchie.
Per questo oggi proponiamo dei video che possono dare un aiuto a chi vuol cimentarsi in questo compito anche solo come passatempo.

Vi potranno tornare utili quando vi troverete ad ascoltare questi deliziosi canti. Che vi troviate in pianura, in collina o in montagna potrete riconoscere un uccello ancora prima di vederlo!

(part 1)



(part 2)


(part 3)



Primavera: tempo d'orto

Le temperature medie in crescita ci confermano che il cambio di stagione, anche se in ritardo, sta avvenendo.

E' tempo di cominciare a darsi da fare negli orti di tutto il paese.
Purtroppo, molte persone vorrebbero cimentarsi nella produzione casalinga di ortaggi ma non hanno lo spazio necessario. Chi vive in città e ha a disposizione un piccolo balcone non può certo pretendere di impiantare un orto nello spazio di un vaso!

Come si può fare per aiutare queste persone?

La soluzione c'è e ce la danno i nostri amici di Florablog! E' "la cassetta della frutta 2.0"...
Un'idea geniale per poter creare un orto mobile a costo zero utilizzando materiale di riciclo. Semplice, pratica e funzionale.

Si può spostare, si può trasformare in piccola serra, si può facilmente smantellare e ricostruire.
Il tutorial qui di seguito spiega come costruire il piccolo orto in cassetta e dimostra che nel settore dell'orticoltura domestica non c'è limite alla fantasia!

Con "la cassetta della frutta 2.0" riciclo e produzione procedono di pari passo.

 

lunedì 15 aprile 2013

L'incuria del suolo è un problema per i cittadini

Oggi riportiamo il più classico dei problemi causati dall'incuria del suolo sia pubblico che privato.

L'articolo seguente è preso da "Il Tirreno". La denuncia arriva da un cittadino esasperato poiché dei terreni, alla periferia di Livorno, versano in condizioni di totale abbandono.
Ciò ha causato la comparsa di animali invadenti o potenzialmente pericolosi per l'igiene la salute e la sicurezza degli abitanti locali.

Questo che riportiamo e solo uno dei tantissimi esposti che comuni cittadini scrivono agli enti preposti ogni anno e in ogni luogo. Il problema è complesso e articolato.

Noi pensiamo che un terreno non possa essere considerato un problema o un ostacolo alla società anzi, noi crediamo che ogni terreno racchiuda in sé un potenziale enorme.
Non possiamo però condannare i cittadini esasperati da una situazione insostenibile che non possono (e non devono) subire problematiche derivanti da questi incolti urbani.

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"Che senso ha la campagna anti-zanzare se in tutta la città ci sono terreni incolti dove proliferano sporcizia e insetti?". Se lo chiede il signor Paolo Toschi, tramite la rubrica on-line del Tirreno Segnala Livorno. L'interessante segnalazione del cittadino pone sotto la lente d'ingrandimento il problema dei terreni incolti (e privati) compresi nel rettangolo formato da via dell'Ambrogiana, via Goito e via da Verrazzano.
"Anche per questa estate, come ogni anno - scrive il lettore - a maggio abbiamo chiesto al Comune un intervento presso i proprietari dei campi in oggetto, affinché provvedessero alla indispensabile manutenzione del verde (taglio dell'erba e così via)".
Un'operazione fondamentale, per garantire le corrette condizioni igienico-sanitarie nella zona. "In questi campi - sottolinea Paolo - vivono topi, zanzare (soprattutto zanzare tigri) e altri insetti. Molto spesso, poi, si sono verificati incendi. Tutto ciò rappresenta un grave pericolo per i palazzi confinanti, i cui cortili in certi periodi si sono resi impraticabili".
A maggio il cittadino non ottiene risposta. Così si rivolge all'Ufficio per le relazioni con il pubblico del Comune. Il 9 giugno scorso lo stesso Ufficio informa il signor Toschi di aver inoltrato la segnalazione all'Ufficio del verde e alla Protezione civile. Le settimane passano, ma i terreni sono sempre lì, incolti e pieni di insetti. Il 5 e il 20 luglio il cittadino scrive due nuove sollecitazioni: "Il 25 luglio mi viene comunicato che erano stati messi al corrente del problema la Protezione civile, la segreteria del Comandante, il portavoce del sindaco".
"Alla data odierna - si lamenta Paolo - tutto è però rimasto irrisolto. Per motivi di sanità e potenziali pericoli il Comune non dovrebbe intervenire presso i privati, imponendo la salvaguardia delle cose e delle persone? Altrimenti che senso ha la campagna anti-zanzare?".
Dopo la segnalazione del lettore abbiamo contattato l'ufficio stampa del Comune. Da Palazzo civico fanno sapere che "l'Ufficio della Protezione civile spiega che il Comune non può intervenire direttamente bonificando l'area, perché si tratta di terreni privati".
"Ma questo - prosegue la nota - non significa che il problema non sia all'attenzione dell'amministrazione comunale. Come è avvenuto anche lo scorso anno, oggi la Polizia Municipale farà un sopralluogo nelle zone indicate dal Tirreno, con lo scopo di far pulire i terreni privati da erbacce e rifiuti (se presenti)".
"Dopo la pulizia, anche l'Asl effettuerà un sopralluogo, e se riscontrerà problemi di salute o incolumità pubblica, darà indicazioni al Comune di procedere con una intimazione nei confronti dei proprietari dei terreni. Senza le indicazioni dell'Asl, il Comune non può procedere in tal senso".
Insomma, dopo la denuncia del signor Toschi tramite Segnala Livorno, e il successivo interessamento del Tirreno, sembra che qualcosa stia cominciando a muoversi…

allora ed ora

Allora...

Dall'agricoltura consegue il profitto più onesto, più stabile, meno sospetto: chi è occupato in quell'attività non nutre pensieri malevoli.
Marco Porcio Catone, De agri cultura, 160 a.e.c.


>>> Attraverso la sua opera Catone si propone di legittimare e nobilitare la tradizionale vocazione agraria delle gentes patrizie contro l'affermazione di una nuova classe, quella equestre, la cui ricchezza si fonda sulle ricchezze mobiliari e sui commerci. 
http://it.wikipedia.org/wiki/De_agri_cultura

...ed ora...

In agricoltura si dovrebbe fare un uso assai più limitato di prodotti chimici ed entrare quanto più possibile in armonia con i processi naturali. Nell’immediato forse questo farebbe calare i profitti, ma nel lungo periodo sarebbe benefico.
Tenzin Gyatso (Dalai Lama), I consigli del cuore, 2001

>>> Spirituale

L'alimentazione europea può diventare sicura e salubre solo grazie a un'agricoltura non contaminata, riconoscendo alla natura le sue autonome capacità produttive – messe in ombra da un distruttivo titanismo tecnologico – e bandendo progressivamente, ma rapidamente, i veleni chimici dalle campagne.
Piero Bevilacqua, La mucca è savia, 2002

>>> "Saggio" 

 ...d'ora in poi?

L’economia costruita ignorando la terra è un’economia che dimentica anche chi siamo noi come esseri umani.

Vandana Shiva, “Ritorno alla terra”
   

venerdì 12 aprile 2013

L'invisibile, visibile!

Se qualcosa non si vede non vuol dire che non esista.
Nell'erba attorno a noi, ogni giorno, migliaia di piccoli esseri viventi combattono la loro battaglia silenziosa.
Mille avventure si possono vedere appena fuori da casa. Basta abbassarsi, muovere un pò d'erba e aguzzare la vista.
Non è necessario muoversi di tanto e intraprendere faticose escursioni. Dove c'è terreno libero, c'è vita. Nei parchi pubblici, nelle aiuole, negli spazi abbandonati e degradati. Ovunque la vita animale si muove attorno a noi.

Presentiamo un video documentario incredibile. Attraverso una serie di filmati di ottima qualità, girati con tecniche moderne, è possibile osservare questa vita invisibile!

Buona visione...

L'energia dell'agricoltura

L'argomento odierno è il fotovoltaico nelle aziende agricole.

Dobbiamo sapere che pur occupando circa il 5-6% della popolazione, l'agricoltura occupa circa il 60% del paesaggio attorno a noi.
Ciò significa che, almeno su carta, questo settore gestisce una superficie enorme del territorio nazionale.
Con l'avvento dei pannelli fotovoltaici di massa, si è capita la potenzialità di aver a disposizione così tanta superficie.
In effetti la vera sfida non è quella di mettere i pannelli solo sui tetti, ma di utilizzare lo spazio agricolo a disposizione.
Qui apriamo una parentesi. Siamo assolutamente contrari allo scempio di vedere terreni agricoli trasformati in campi di silicio blu. Noi crediamo che il terreno debba continuare a svolgere la propria primaria funzione: quella alimentare.
Si deve quindi trovare un modo pratico per utilizzare il terreno e allo stesso tempo poter produrre energia elettrica rinnovabile su vasta scala. Come trovare la soluzione?

Una soluzione, ancora in fase di studio, è la creazione di un pannello fotovoltaico trasparente. Questo prodotto è ancora difficile da trovare. Alcune aziende lo stanno già producendo ma, in realtà, non ha gli stessi rendimenti di quello tradizionale e non risulta essere completamente trasparente. Lo spettro di luce viene in parte schermato.

Un metodo già esistente e funzionante è l'impianto sospeso. Un impianto di grossa dimensione ma a bassa densità. Ciò vuol dire che i singoli pannelli sono montati su strutture composte da tiranti in acciaio e poste non uniformemente sul campo.
Questa disposizione rende irrisorio il danno da ombreggiamento sulla coltivazione sottostante.
Solitamente i campi sono spazi pianeggianti o collinari di ampia superficie e che non presentano particolari "ostacoli" dal punto di vista dell'irraggiamento. Ciò rende l'installazione semplice e orientabile perfettamente. Il rendimento è dunque elevato sia per l'estensione utilizzabile sia per le condizioni ottimali d'impianto.

Riportiamo l'esempio di un impianto sospeso su un frutteto.
Video visibile QUA: Impianto su Frutteto






giovedì 11 aprile 2013

Il compostaggio domestico

Un problema non indifferente è la quantità di frazione umida contenuta nei rifiuti domestici.
Se non differenziato, questo materiale organico può "sporcare" i restanti materiali. Questa indifferenziazione rende complesso e costoso il processo di riciclo dei rifiuti. La frazione umida non può essere smaltita in discarica e non può essere usata in impianti di incenerimento.

L'umido rappresenta un problema ma, se raccolta adeguatamente, anche una risorsa.

La frazione umida rappresenta, in peso, 1/3 di tutti i rifiuti prodotti da una persona in un anno. Questo significa che, anche se il comune o la società preposta è attrezzata per la raccolta della frazione umida, si potrebbe evitare di spostare questo peso per trasportarlo nei grossi impianti di compostaggio.

Come? Attraverso il riciclo domestico dell'umido che darà origine a terriccio. Ottimo prodotto per le nostre piante e fiori.

E' il famoso compostaggio domestico, tanto acclamato da molti. Di cosa si tratta? Come è possibile attuarlo?

Guardate il filmato creato dalla provincia di Genova: Il compostaggio domestico



Ancora api


Ancora una volta parliamo di api.
Girovagando qua e là in rete ho trovato un video che merita di essere visto.

"La fortissima vita delle api", questo il suo nome. Un insieme di foto e musiche tutte da gustare con gli occhi e con le orecchie.
Più che un documentario, una storia.



mercoledì 10 aprile 2013

L'importanza dell'acquacoltura

Il pesce è un fondamentale alimento per la nostra dieta. I nutrizionisti consigliano di consumare pesce tre volte a settimana.
La domanda di pesce a fatto sì che pescherecci sempre più grossi e sempre più specializzati coprissero sempre più superficie marittima. Ciò ha causato una seria problematica ambientale e uno spopolamento progressivo dei nostri mari.

Quale può essere la soluzione tra protezione ambientale e dieta corretta? Il pesce d'allevamento.

L'acquacoltura è una tematica che sta avendo un grande sviluppo. Ad oggi il 35% del pesce del mercato alimentare proviene da allevamento e la quota è destinata ad aumentare.
Si è iniziato con l'allevamento di pesci facili da allevare (branzini, orate, trote) ma ora le ricerche stanno puntando a incrementare la scelta ittica.

Presentiamo un documentario di acquacoltura della Regione Toscana.


martedì 9 aprile 2013

La società delle api

Oggi vogliamo soffermarci un attimo sul più importante insetto sociale che l'uomo ha saputo adottare: l'ape.
Le api, prese singolarmente, sono insetti quasi insignificanti. Di per sè, deboli. Il singolo individuo ha scarsissime probabilità di sopravvivenza nel mondo naturale.
La caratteristica stupefacente è che l'ape non è mai sola. L'alveare è un unico organismo vivente che opera in grande sintonia sia all'interno dell'alveare stesso sia all'esterno, nell'ambiente al quale si è adattato.
Un'organizzazione perfettamente evoluta, chiave di volta di tutto l'ecosistema che l'uomo ha saputo sfruttare per i propri fini produttivi.
Le api hanno approfittato di questa collaborazione. Loro producono tanti prodotti unici, non replicabili dall'industria e l'uomo dà in cambio una casa confortevole, cure e protezione per tutto l'anno.

Al pari delle formiche, le api hanno una società talmente complessa e ordinata che nei secoli hanno affascinato centinaia di studiosi.
Non sono ancora chiari tutti i meccanismi che regolano questa metropoli di insetti volanti.

L'allevamento di api (o apicoltura) può essere un'importante alternativa per produrre in luoghi ove non sia possibile fare altro: terreni incolti, boscati, scoscesi o anche in zone urbane periferiche abbandonate e, addirittura, sulle terrazze cittadine.  
L'investimento iniziale piuttosto esiguo e gli spazi necessari minimi fanno di questa attività un possibile sbocco produttivo per differenti tipologie di persone.

 

link:

lunedì 8 aprile 2013

La crescita dell'Orto Urbano!

Abbiamo già trattato l'argomento orto urbano.
Ciò su cui noi vogliamo portare l'attenzione non è tanto sulla produzione in sè ma su tutti gli effetti complementari che l'orto crea.

L'orto urbano non è uno spazio produttivo come un altro. E' un luogo di scambio, di convivenza, di aggregazione e di amicizia. La produzione passa in secondo piano. Quello che importa è creare un gruppo, un interesse, una massa culturale tale per cui l'orto simboleggia il cambiamento.

Un GRAZIE va a Claudio Cristofani e al suo staff che a Milano, attraverso l'organizzazione Angoli di Terra, rende possibile tutto ciò!


Movimento terra

Oggi parleremo di un importante lavoratore nel campo del movimento terra.
Questa vera e propria macchina instancabile e affidabile, ogni giorno muove metri di terra, scavando, spostando e girando una quantità impressionante di suolo.
Non stiamo parlando di qualche macchinario super tecnologico fatto di acciaio e mosso da potenti pistoni ma di un animale che vive sotto i nostri piedi: il lombrico.

Questo animale, unico nel suo genere, mollusco terrestre della famiglia degli anellidi è un nostro fidato compagno di lavoro. I ruoli che svolge a nostra insaputa nel terreno sono molteplici.

Fin dall'antichità si era intuito la loro importanza tanto da divenire un importante fattore per valutare la qualità di un terreno. L'odierna meccanizzazione ha portato gli agricoltori a dimenticarsi di questi piccoli animali, facendo dimenticare all'agricoltore l'importante ruolo rivestito da questi singolari lavoratori terricoli.

Qui sotto alleghiamo un documentario che presenta le caratteristiche principali del lombrico.

Le fattorie del futuro

Il documentario che presentiamo oggi non ha bisogno di prefazioni.
Spiega come una giovane documentarista, figlia di una famiglia di agricoltori, una volta tornata a casa si è accorta della situazione insostenibile in cui l'agricoltura era caduta.
La dipendenza totale in un bene sempre più scarso, il petrolio, stava lentamente e inesorabilmente impiccando gli agricoltori.
Le aziende agricole divoravano con voracità troppa energia (non solo gasolio ma anche concimi e mangimi) per poter produrre il minimo per sopravvivere. La fatica del lavoro e l'anzianità media in aumento dell'agricoltore dava il colpo di grazia a questo mondo.

Una giovane ragazza sola come poter evitare questa situazione fallimentare? Come si poteva produrre tagliando di netto questi input sempre più costosi e sempre meno sostenibili?

La soluzione scelta è la permacoltura, cioè la capacità di produrre, abbattendo i lavori più faticosi in termini di energia. Coltivare lavorando il minimo possibile il terreno.
La lavorazione del terreno con i potenti trattori è, insieme all'alimentazione animale, uno dei processi più costosi dal punto di vista energetico.


Definizione di permacoltura su wikipedia: la Permacultura









domenica 7 aprile 2013

I Colori della Terra

In questo blog si parla di agricoltura, di sviluppo rurale e di mantenimento del territorio. Tutti concetti che basano le fondamenta su un bene primario: il suolo.

Sappiamo davvero cosa s'intende per suolo? Lo conosciamo?
Forse non tutti sanno che non esiste un suolo ma centinaia di suoli differenti. In alcune zone, addirittura, bastano pochi passi per passare da un terreno ad un altro completamente differente.

Conoscere il terreno sul quale ci troviamo è fondamentale per tutti noi che abbiamo fatto del mantenimento del territorio uno stile di vita.
Sono riuscito a trovare per voi dei video introduttivi all'argomento. La materia che studia i processi formativi del suolo si chiama pedologia ed è proprio grazie a pedologi, come quelli che hanno realizzato questi video, che possiamo addentrarci in questo mondo misterioso.

Fino ad oggi avete creduto che la terra fosse tutta uguale; sarete obbligati a ricredervi!

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Se volete cimentarvi nello studio del suolo, diamo il link per la guida internazionale per la classificazione dei suoli: Soil Taxonomy

La potenza della comunità agricola

Molte volte non si ha il coraggio o la forza di portar avanti da soli la propria idea di sviluppo.
1 persona + 1 persona non fanno 2 persone ma 4!

Una comunità agricola in provincia di Siena racconta la sua storia. Un passato segnato dagli sviluppi dei movimenti studenteschi del '68. Un mondo di giovani in rivolta, tra utopie e ideali, che si incrociarono per caso a Bagnaia, nelle campagne senesi.
Forti idee di comunismo, che si sono concretizzati nella manutenzione del territorio e una produzione agricola di tutto rispetto.

Una storia nata dalla casualità che si è concretizzata in una grossa azienda agricola gestita insieme.
Una grande collaborazione e un lavoro di squadra che arricchisce tutti.

Un'attività che si è evoluta fino ad oggi. Molte cose sono cambiate da allora ma non la voglia di occuparsi ancora dei campi attorno alla comunità.

Bravi ragazzi!

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Il nostro canale

Da oggi lanciamo il nostro canale YouTube.
Questo servizio non avrà la priorità di mostrare i nostri video ma avrà l'importante funzione di raccogliere tutti i canali "amici" in rete.
Potrete vedere chi sono, cosa presentano, come si muovono sul territorio e, possibilmente, potrete partecipare attivamente ai loro eventi e iniziative.

I canali presentati sono sia italiani che internazionali poiché i temi trattati sono globali in un'ottica di ecosostenibilità mondiale.

Continueremo ad aggiornare l'elenco dei canali che reputiamo interessanti. Naturalmente se vorrete suggerircene altri da condividere noi saremo lieti di pubblicarne sempre di nuovi.
Il futuro dell'informazione sarà sul web e per tale motivo noi ci stiamo organizzando per raggruppare nel nostro spazio di YouTube tutti i più grandi, importanti e interessanti canali di sviluppo ecosostenibile.

I nostri lettori avranno un ventaglio di informazioni a tutto tondo, semplicemente scegliendo il canale preferito dal nostro elenco.

Buona navigazione a tutti.


sabato 6 aprile 2013

Autoproduzione

Sia ben chiaro, noi di Terra Capitale siamo convinti che l'autoproduzione (o autarchia) totale sia un'idea utopistica e per tale ragione rappresenti un sostanziale fallimento.
Diverso è il concetto di utilizzare i propri spazi per coltivare o allevare piante o animali utili ad integrare la nostra alimentazione.
Noi crediamo che si possa fare di più del Km0. Una produzione alimentare che arrivi al cm0!

Non serve molto: qualche vaso sui balconi, qualche metro quadro di terrazzo o (come nel caso del video) un piccolo giardino.
Non bisogna sforzarsi di creare tutto ma di produrre qualcosa, pur minima che sia. Questo è il concetto che noi vogliamo portar avanti.
Non un orto da 1000, non 10 orti da 100 ma 1000 orti da 1!


Semi Resistenti

Con questo post proponiamo un viaggio nelle sementi.
Uno dei nostri obbiettivi è incentivare l'uso di sementi (e dunque di ortaggi) sempre differenti tra loro cercando di mantenere intatta la biodiversità.
Le specie vegetali presenti oggi sul pianeta sono il risultato di un'evoluzione continua che dura da milioni di anni.
Ogni pianta originaria di un luogo si è adattata a vivere in quel luogo. Ciò è avvenuto in maniera più spinta rispetto al mondo animale anche perchè la mobilità dei vegetali risulta essere più limitata.
La pianta si doveva evolvere in base al proprio ambiente per non morire. Questo ha reso possibile numerose mutazioni ed endemismi che in alcuni casi hanno dell'incredibile. Esistono molti esempi di piante della stessa specie che mutano in varietà differenti tra una valle e quella di fianco producendo endemismi tipici.

Questo faceva sì che gli agricoltori che continuavano a riutilizzare le proprie sementi, solitamente tramandate di generazione in generazione, seminavano in realtà piante già adattate per quel territorio. Piante sane, resistenti e vigorose. E' come se l'embrione nel seme fosse già informato sull'ambiente che lo aspetta una volta nato.

Questa varietà è, però, un notevole impiccio per le aziende sementiere che non possono produrre semi per piccole zone. Per economizzare il processo le parole d'ordine sono: standardizzare il prodotto e creare dipendenza dal prodotto stesso.

Così queste grosse e potenti aziende hanno cercato di costringere il mondo agricolo all'utilizzo di questi semi...

...Non ci riusciranno perchè si sta creando nel mondo una capacità critica sempre più evidente e collettiva che sta portando a una consapevolezza globale sui rischi dovuti ad una bassa biodiversità. Gli stessi agricoltori si stanno accorgendo che l'acquisto di sementi standard porta la loro attività verso il baratro.

Nascono così organizzazioni che si prefiggono l'obbiettivo di raccogliere questo magnifico patrimonio genetico attraverso la conservazione e lo scambio di semi.
I Semi Resistenti.



Genuino Clandestino - Movimento delle Resistenza Contadine

Ecco un Movimento che merita di essere presentato.

Sono i ragazzi di Genuino Clandestino, un movimento di aggregazione di produttori agricoli sparsi sul territorio.
Questi ragazzi producono per autosussistenza e per poter dimostrare ad amici, parenti, passanti e cittadini "comuni" cosa significa produrre un cibo sano.

Il video è un documentario completo (più di 1h di filmato) in cui è proposto un collage di esperienze e di persone.
Noi lottiamo perchè sempre più gente si appassioni a questo mondo. Noi siamo per una Terra che sia davvero il Capitale del futuro.

Mettetevi comodi e... Buona visione!



blog di GenuinoClandestino: http://genuinoclandestino.noblogs.org/

Orto sul Tetto

Questo blog nasce dall'esigenza di dar voce a tutti quegli spazi abbandonati sia in città che in campagna.
Che siano piccole aiuole incolte o veri e propri appezzamenti, abbiamo l'obbligo di ricordarci che restano la base fondante per la produzione di cibo.
Senza terra non c'è cibo... O forse esite cibo senza terra?!

Esiste! E' l'orto sul balcone. Iniziativa che, fortunatamente, sta prendendendo sempre più piede.
Come al solito, però, c'è qualcuno che è uscito dal gruppo e si è spinto oltre.

Appurato che si può produrre senza terra, si può riprodurre un pezzo di Costiera Amalfitana su un tetto?
E inoltre, si può fondare quest'orto nella fredda Torino?

E' impossibile dite?... Invece no! Gaetano Bruno ha fatto tutto questo eliminando la differenza tra produttività orticola e arte.



La rivoluzione del filo di paglia

Presentiamo oggi un altro personaggio che ha fatto dell'agricoltura "naturale" il suo stile di vita.
Quando pensiamo all'agricoltura subito immaginiamo l'azienda agricola con tutti quei mezzi meccanici che fanno da cornice.
Il personaggio in questione ha dimostrato che si può fare agricoltura (specie su piccola scala) abbattendo le fatiche e lo spreco di risorse. Un agricoltura ad energia 0.

Lui è il dr. Masanobu Fukuoka. Ebbene sì, non il solito hippie (della serie pace e amore) ma un giapponese laureato e ricercatore in patologia vegetale. Uno che sapeva bene cosa fosse l'agricoltura e cosa fossero le piante coltivate.
Un uomo che conosceva molto bene le possibili malattie vegetali e la loro pericolosità e che, invece di produrre nuove molecole sintetiche per combatterle, decise che la miglior cura è la non cura.
Per meglio dire la sua filosofia poggia sul pensiero che ogni pianta (come quelle orticole) cresce dove vuole e non dove gli viene imposto di crescere.

Da ricercatore si impose di registrare tutti i risultati ottenuti con un metodo (il suo) sempre più perfezionato a tal punto da arrivare a non lavorare mai il terreno sul quale seminava.
Le raccolte ottenute sono a dir poco clamorose sia per quantità che per qualità.


venerdì 5 aprile 2013

Guerrilla Gardening

Guerrilla Gardening, gli artisti del verde clandestino.
Chi sono? Quali sono i loro obbiettivi? Quali sono i loro ideali?

Conosciamoli insieme grazie a questa intervista. Risponde Elisabetta De Blasi, un'attivista del gruppo "OrtoCircuito" di Bari. Questo gruppo è nato per gestire un'orto sociale in periferia di Bari ed ora sostiene anche azioni di Guerrilla.

Buon ascolto...


Link al blog di OrtoCircuito: http://ortocircuito.blogspot.it/

Una storia non come le altre (il ritorno!)

Questa storia è più recente rispetto a quella riguardante "Agricoltura Nuova" di Roma ma non meno eccitante.
E' un esempio di come la nostra volontà possa cambiare la nostra vita.

Siamo a Raveo (UD). Qualcono sa dove si trova? L'ha mai sentito prima?
Noi, onestamente, ignoravamo totalmente l'esistenza di un luogo come quello. Un paesino di quattro anime isolate in una valle della Carnia.
Come capita in ogni zona montana italiana, lo spopolamento crescente di vaste aree porta i giovani a cercar una nuova vita altrove.
Così intere generazioni si sono perse chi a Udine, chi in luoghi di pianura, chi in altri stati. Le montagne alle spalle, abbandonate e silenziose.
Un trend che un ragazzo, da solo, ha cominciato a frenare. Il ragazzo aveva studiato per diventare tecnico informatico. Certo lo aspettava un lavoro in città, davanti ad uno schermo di un qualche PC. Sarebbe stata una vita normale se questo ragazzo non si fosse chiamato Davis Bonanni.

Davis non aveva nessuna voglia di stare in ufficio, si licenzia da un lavoro che durava da qualche mese, e torna a Raveo. Là si accorge di avere già quello di cui ha bisogno: una modesta casetta in legno (lasciata dai genitori), aria pura, acqua trasparente, montagne e soprattutto terreni incolti a volontà.

Nasce il Progetto PecoraNera. Oggi il progetto non è più tale ma è realtà. Davis riesce a vivere lavorando e coltivando il proprio orto. Rivendendo, se necessario, il proprio surplus e acquistando il minimo necessario.




Tutti gli eventi del 2013

Notizia dell'ultim'ora...
Segnaliamo questo sito: http://www.agrinotizie.com/fiera-agricola.php

Si tratta dello spazio web gestito da AgriNotizie. Portale ben fatto che sintetizza tutti i più importanti appuntamenti di settore aperti a tutti gli interessati.

L'attività agricola italiana non conosce crisi e continua la sua strada pronta a coinvolgere sempre più persone.

Partecipate.

Una storia non come le altre...

Oggi racconterò una storia che forse conoscono in pochi.
Nel lontano 1977, in provincia di Roma, l'ennesima crisi economica colpiva con vigore una buona fetta della popolazione residente nell'hinterland della capitale.
Un gruppo di giovani, mossi da nuovi ideali di crescita e dalla voglia istintiva di non morire di fame, stanchi delle solite promesse di aiuto, si sono messi in gioco davvero.
Erano giovani, forse incosapevoli, certo un pò matti e sicuramente considerati "non normali" dagli altri concittadini.
Fatto sta che presero in spalla le zappe. Zappe vere, quelle che sono in grado di formare duri calli sulle mani. Si avviavano verso qualcosa che fino a poco tempo prima la gente considerava poco onorevole: La Terra.

Questo gruppo di ragazzi, certo dotati di grossa volontà, aveva un problema di fondo. Nessuno possedeva il bene fondamentale per cominciare. Nessuno possedeva la terra. Nella loro testa questo non era un problema anzi, loro consideravano la terra un bene comune e dunque non era necessario possederla.
Agli occhi di tutti questi erano dei giovani coltivatori che volevano produrre senza nessuna proprietà. La pazzia si aggiungeva alla follia.

A questo punto bisogna fare un inciso. Nel 1977, sempre a Roma, si stavano ponendo le basi per l'ennesima porcata cementizia. 6000ha (60.000.000 m2) di territorio a sud della capitale stava per essere modificato da terreno agricolo ad area commerciale con le conseguenze ben note a tutti. Quello spazio ancora "vuoto" vicino al G.R.A. faceva gola a molti.

I giovani decisero di occupare questo territorio per impiantare la loro nuova cooperativa agricola e sociale.
Folli, rivoluzionari, delinquenti, estremisti, comunisti, hippie, sbandati e drogati. Così vennero additati inizialmente.

La loro non era una semplice "comune" di come c'è ne sono in Italia, era una vera e propria azienda sociale dove gli ideali servivano per produrre dei beni, dei prodotti il più ecocompatibili possibili. Puntarono sulla agricoltura biologica, sulla vendita alternativa al di fuori delle catene della grossa distribuzione, crearono eventi per mostrare alle persone cosa intendevano per "agricoltura", impiantarono ristoranti e agriturismi per far assaggiare i loro prodotti.
Da occupazione clandestina e abusiva si trasformarono in cooperativa vera e dimostrarono che la terra "vuota" vale molto di più di una terra costruita.

Oggi questa accozzaglia di matti si chiama "Agricoltura Nuova" si è modificata nel tempo ed è diventata ufficialmente legale nel 1996. Invitiamo tutte le persone che transiteranno per Roma o zone limitrofe a fare una deviazione.
Questa non vuole essere una pubblicità (che pure si meritano per il lavoro svolto) ma ha la sola finalità di dimostrare come terreni considerati "vuoti" possono essere fonte di occupazione, ricchezza e protezione ambientale vera.

http://www.agricolturanuova.it/

Il verde mattino

"...Si chiamava Benjamin Driscoll e aveva trentun anni. E ciò che voleva era che Marte fosse tutto verde e irto di alberi e piante, per produrre aria, sempre più aria, per divenire più esteso e abitabile a ogni nuova stagione; alberi e piante, che dessero frescura alle città nell'ardor dell'estate e fossero uno schermo ai venti iemali.
Eran tante le cose che una pianta poteva fare!
Aggiungere colore, arrichire d'ombre, sgravarsi di frutti, o divenire campo di giochi per bimbi, tutto un universo celeste su cui arrampicarsi, dal quale spendolarsi;
un'architettura di cibo e di godimenti, ecco cos'era un albero, o una pianta.
Ma soprattutto gli alberi distillavano un'aria gelida per i polmoni e un dolce fruscio per le orecchie, quando la notte te ne stavi disteso nel tuo letto nevoso e il suono ti lusingava al sonno..."

tratto dal capitolo "Dicembre 2001, Il mattimo verde di Cronache Marziane - Ray Bradbury"

Benjamin la pensava come noi. Le piante hanno mille funzioni differenti che noi umani non siamo ancora in grado di catalogare per intero.

giovedì 4 aprile 2013

Orto X Mille: il censimento di Caterpillar

Operazione Orto X Mille con Caterpillar!


Il brillante programma di RadioRai2 si conferma ancora una volta dalla parte degli amanti dell'orto e organizza il primo "censimento" degli orti italiani.

Per partecipare basta andare al link:
http://caterpillar.blog.rai.it/orto-x-mille/
e inserire il proprio orto. Io l'ho già fatto!

Continuate così!

 Orti urbani a Varese


http://www3.varesenews.it/varese/un-orto-urbano-per-riempire-la-borsa-della-spesa-253857.html

Arrivano notizie interessanti da Varese.
E' in atto un'iniziativa che promuve la creazione di orti urbani.

DI SEGUITO L'ARTICOLO:

 Il comune di Varese cerca privati per l’assegnazione di piccoli appezzamenti di terra per la coltivazione degli orti, nell’ambito dell’iniziativa “Orto Mio” riservata a persone non pensionate, con accertate difficoltà economiche, residenti nel Comune di Varese.

Il comune di Varese prevede per loro, o più precisamente per chi ne fa richiesta, la possibilità di avere un "orto urbano", cioè un appezzamento di terreno pubblico di 50 metri quadrati circa destinato alla sola coltivazione di ortaggi, frutti e fiori ad uso di chi avrà tale assegnazione, con l’obiettivo di dare un sostegno al reddito, favorire un utilizzo di carattere ricreativo e sociale, preservare, ampliare e tramandare le competenze agronomiche e le credenze e tradizioni legate all’agricoltura.

Possono presentare richiesta di assegnazione i cittadini non titolari di pensione come disoccupati, studenti, casalinghe eccetera, residenti nel Comune di Varese, che non siano proprietari di terreni nel territorio del Comune di Varese e abbiano un reddito ISEE inferiore a 20.000 euro.
La durata dell’assegnazione è triennale, con possibilità di proroga.

I soggetti interessati dovranno far pervenire, entro i termini previsti, apposita istanza d’interesse: il termine per la ricezione delle domande è alle 16 di martedì 15 febbraio 2013 presso l’Area XI – Tutela Ambientale in Via Copelli, 5 a Varese 
28/01/2013

 Album fotografico del comune di Parma

Gli incolti di Parma 

dal portale di "La Repubblica"
  
http://parma.repubblica.it/cronaca/2011/04/26/foto/viaggio_nel_verde_incolto-15400133/16/

Una problematica che affligge numerosi comuni italiani che non sono in grado di risolvere.



Genuino Clandestino - Far rifiorire i terreni

 

Ottima iniziativa e alternativa. In un'Italia sempre alla ricerca di cibo sano e di occupazione.
Segue il classico detto "Prendere due piccioni con una fava". 
Bravi. 

Orti Urbani a Milano


Quando la richiesta di spazio coltivabile è superiore allo spazio pubblico disponibile, allora alcuni cittadini danno la propria disponibilità a creare orti urbani privati.
Quest'uomo che parla, proprietario di uno spazio che oggi ha adibito a orto urbano, non rimarrà di certo senza verdura!