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martedì 30 luglio 2013

Il falso benessere

Oggi stavamo guardando le notizie e ci ha colpito quella sulla maggior fiducia economica del nostro paese.
Noi siamo i primi a sperare in una ripresa economica, sia ben chiaro; il fatto è che il giornalista dichiarava:

"L'Italia si sta riprendendo, ci sono indici in risalita come la fiducia delle imprese sulla ripresa. Anche la BCE, la Banca d'Italia e il Ministero dell'Economia sono fiduciosi. Si sta riprendendo il settore edile e questo è il segnale della ripresa."

Ora... Noi non vogliamo una ripresa della cementificazione! Questo non è sviluppo ma recessione. Noi non vogliamo consumare suolo! Questa non è crescita ma decrescita culturale e intellettuale.

Dicono che questi "investimenti" cementizi inducano una crescita dell'economia. Questo è vero. Ciò che ci chiediamo è quale tipo di economia sia.
Economia di qualità o speculazione finanziaria?

E' bene sapere che chi compie grandi opere edili, in Italia, fanno riferimento a grandi gruppi che si possono contare sulle dita di una mano. Una sinergia tra gruppi di credito e di edilizia, la stessa che ha portato questo paese a mangiare cemento dagli anni '50 in poi.
Sono sempre loro... In ogni grande opera ci sono.
Partecipano ai bandi sicuri di vincere poichè hanno i loro rappresentanti nelle istituzioni. Si chiamano in mille modi differenti ma i proprietari fanno a capo a un gruppo ben definito di speculatori (non chiamiamoli imprenditori, termine nobile che queste persone non meritano).
Il risultato è riassumibile in questi risultati:



Il cemento non porta benessere al popolo ma estrema ricchezza ai pochi non-eletti.

Si potrebbero fermare le colate di cemento e riutilizzare i numerossimi immobili inutilizzati che crollano in ogni parte d'Italia. Questo crea sviluppo vero.

Il perché è semplice.

Se per costruire un nuovo quartiere è indispensabile una forza economica di un certo livello che solo i grossi gruppi possono avere, per ristrutturare una moltitudine di appartamenti sparsi per la nazione ci vogliono migliaia di piccole imprese edili.

Sono le piccole imprese edili che fanno la buona economia. Imprese famigliari che fanno circolare denaro e benessere per tutti. Quelli che conoscono i propri pochi operai per nome e ne conoscono le famiglie. Quelli che in troppi hanno deciso di suicidarsi quando hanno dovuto chiudere e lasciare a casa l'ultimo amico.

Queste imprese devono poter restaurare immobili che già ci sono. Qualcuno ha redatto una statistica alquanto spaventosa: pare che in Italia ci sia una casa ogni 4 persone (bambini compresi). Naturalmente a seguito dei numerosi abusivismi edilizi il calcolo è impossibile da effettuare.

Voi penserete che a sud si concentra la maggior cementificazione del suolo... Sì è vero ma il nord non sta a guardare. In questa folle corsa l'Italia è unita da nord a sud.
Guardate voi stessi il confronto:

 (consumo di suolo in nord Italia)

Questa carta tematica che vedete qua sopra indica molto bene ciò che è avvenuto. Regioni prettamente agricole si sono trasformate in pochi anni in spazio urbanizzato.
La carta sotto invece mostra ciò che si definisce con il termine "nuovo", cioè  zone in cui si è costruito da nuovo.
Il colore giallo è dove è presente la maggior parte dei nuovi aggregati urbani.

 (Il "nuovo" in Italia)

Si può notare come  questo colore sia distribuito, certo con alcune differenze, in tutt'Italia. Da nord a sud.

La parola d'ordine deve essere "ristrutturazione"! Questo porta molti vantaggi, tra cui:
- dare lavoro a tante piccole imprese edili
- riutilizzare un bene già edificato
- convertire immobili a bassa resa in edifici moderni più ecocompatibili
- riqualificare zone degradate
- mantenere gli spazi verdi liberi da cemento
- lasciare i campi agricoli all'agricoltore
- aumentare la reale occupazione

Se state cercando una casa in cui abitare non costruitela. Il mercato immobiliare è pieno di ottimi edifici ad ottimi prezzi. Se volete contattate delle piccole imprese locali per fare lavori di ristrutturazione e manutenzione. 
Solo in questo caso voi potrete fare del bene all'occupazione, al territorio e anche a voi stessi.

Siamo convinti che l'aquirente immobiliare abbia moltissima influenza.
Con le nostre scelte si può cambiare la domanda costringendo gli impresari a cambiare tipo d'offerta.
Non comprate immobili nuovi o "su carta" e non fateli comprare ad amici o conoscenti. Ogniuno di noi può salvare un metro alla volta, un terreno alla volta.
Noi dobbiamo spingere non verso un'espansione ma verso un'implosione urbana perchè, fino a prova contraria, il cemento non si mangia!

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