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venerdì 5 luglio 2013

No Stress Fruits

Quante volte ci è capitato di comperare frutta al supermercato e, una volta assaggiata pentirsi, di averlo fatto?

La successiva domanda che ci si pone in questi casi è: Possibile che non si riesca a mangiar frutta decente? L'ho pure pagata una cifra!

La terza frase è: Se solo potessi coltivarmela da solo la frutta... Allora sì!

Qualcuno ci tenta, i più rinunciano miseramente e tornano a mangiare la frutta degli scaffali. Il problema non è la costanza e l'impegno. Il problema vero è che le piante da frutto non sono così facili da allevare come sembra.

Il post di oggi vuole indicarvi la strada da seguire per evitare il più possibile il fallimento. Prenderemo in esempio una sola caratteristica: la naturale resistenza delle piante.
Ci sono piante che mal sopportano gli stress e altre che, tutto sommato, anche se non curate come dovrebbero qualcosa producono.

Noi vogliamo queste piante.
Piante che non si ammalano, che non soffrono le nostre dimenticanze, e che sono in grado di sopperire ai nostri errori. Piante di ferro!

Abbiamo recuperato 8 piante da frutto ideali per tutte le stagioni.

IL PRIMO FRUTTO DELL'ANNO: LA FRAGOLA.
E' estremamente robusta. Ce ne sono di differenti varietà (piccole di bosco, grosse, bianche o rosse, rifiorenti, ecc...). La raccolta dura un mese circa e il periodo varia in base alla zona e al clima. Indicativamente da aprile a inizio giugno.
Per avere un buon raccolto uniforme è necessario non far mai mancare acqua alla pianta. In periodi caldi soffrono la siccità e cercano di contrastarla chiudendo le foglie. Quando vediamo che le foglie sono arricciate vuol dire che bisogna innaffiare, in pochi minuti le rivedremo distese.
Se ce le abbiamo in vaso, in primavera (quando la pianta è in fase di riposo) si devono dividere i ceppi formati nella stagione precedente. Utilizziamo questo momento per cambiare la terra e scegliere i ceppi migliori da impiantare nuovamente diminuendo così la densità di piante presenti nel medesimo vaso.
Anche in campo possiamo fare ciò.
Si estirpano con delicatezza i ceppi e si ridistribuiscono più uniformemente eliminando ceppi vecchi, danneggiati, piccoli o malformati.

 (stoloni di fragola)

Alcune varietà di fragole producono stoloni (quei rametti che hanno come apice una nuova piantina). Queste piantine (cloni della pianta madre) si possono far radicare in vasetti contenenti terriccio umido e utilizzare come rinnovo dei ceppi vecchi per la stagione futura.
Le cure sono finite.
La pianta è rustica, si ammala difficilmente e produce abbondanti frutti.


IL MIRTILLO SEGUE A BREVE DISTANZA:
Finito il periodo della fragola inizia quello dei mirtilli. Consigliamo i famosi mirtilli "americani", quelli a bacca grossa. Non sono da confondere con i mirtilli selvatici montani che sicuramente sono di ottima qualità ma che spostati dai loro habitat naturali non hanno speranze di vita.
Quelli selvatici lasciateli là dove sono a disposizione degli animali selvatici.
Quelli americani sono varietà legnose arbustive che raggiungono altezze di 2m. Ogni pianta produce fino a 10Kg di bacche in continuo per un mese abbondante. Non si ammala, non ha nemici, non soffre stress particolari. E' una pianta acidofila, mai metterla a dimora in terreno calcareo!

 (abbondante produzione)

Non necessita di cure. Come la fragola soffre la siccità, anche se in minor quantità.
I frutti sono portati su rami di 2-3 anni e questo fa sì che possiamo accorciare i rami dell'anno passato in primavera.
Svuotiamo il centro del ceppo facendo allargare "a corona" la pianta.
Ora potete mangiarli fino ad avere la bocca nera.

LAMPONE E MORA:
Più o meno nello stesso periodo maturano more e lamponi.
Queste piante sono forse le più rustiche. Alla fine sono dei rovi.
Soffrono l'attacco delle lumache specie ad inizio di stagione quando le piante sono basse e le foglie tenere.
Una volta sviluppati non hanno più problemi.
Le cure si limitano ad innaffiature non esagerate ma regolari nelle ore più fresche e una drastica potatura invernale lasciando degli "stocchi" di una decina di centimetri. I rovi si riproducono per rizomi che corrono orizzontalmente sottoterra. L'anno successivo potrete vedere nuove piantine che crescono attorno alla pianta madre.

 (coltivazione di lampone - struttura di sostegno)

Hanno bisogno di un terreno piuttosto sciolto, tenuto inumidito ma, allo stesso tempo, una buona dose di sole. Anche in questo caso ci sono lamponi rifiorenti che distribuiscono la produzione su un periodo più lungo.
Non soffrono malattie ne stress. Una volta che hanno trovato il luogo ideale di sviluppo non sarà facile eliminarli.

IL GELSO, FRUTTO DIMENTICATO:
C'è un altro tipo di mora: il frutto del gelso.
Matura da giugno a luglio ed è estremamente dolce.
il gelso era una pianta utilizzata in bachicoltura per produrre la seta. Ai bachi veniva dato il fogliame di gelso di cui erano ghiotti.
Per tali ragioni le piante si capitozzavano in inverno. In questo modo la pianta, in primavera, produceva nuovi rami e nuove tenere foglie adatte come foraggio dei bachi.
La pianta produce abbondanti frutti, simili a more. Ci sono varietà bianche o nere. E' uno dei tanti frutti dimenticati anche se non si capisce il perché.

 (frutto di gelso in maturazione)

Il gelso costa poco, è resistente a tutto, diventa una pianta anche di una certa eleganza e buona produttrice di frutti commestibili.
Non necessita di alcuna cura particolare. Una volta che gli si dà acqua per il primo anno, la pianta è pronta a partire nella crescita. Dura per decine di anni, alcuni raggiungono le tre cifre d'età.
Non potevamo non citarlo. Un vero frutto No Stress e (quasi) eterno!

LA NOVITÀ RAPPRESENTATA DAL BANANO DI MONTAGNA:
Si chiama Asimina triloba o comunemente Banano di Montagna anche se con le banane non c'entra nulla. Non è neppure lontano parente. Il nome deriva dal fatto che il frutto (piuttosto grosso) ha un gusto molto dolce ed esotico che ricorda la banana.

 (frutto di banano di montagna)

Pianta nordamericana dove viene coltivata proprio come pianta da frutto ha una crescita veloce e una rusticità unica. Resiste a temperature di -20°C!
Non soffre il caldo, ne malattie. E' una pianta che consigliamo anche se qua da noi è sconosciuta alla maggior parte delle persone.
E' una pianta che raggiunge i 6-8 metri d'altezza e che produce una buona quantità di frutti tra luglio e settembre in base al clima. Il frutto è ovoidale, verde esternamente giallo-bianco crema all'interno, polpa tenera e molto profumata.
Nessuna cura speciale, nessun problema ad adattarsi a diversi tipi di terreno.

IL SIMBOLO D'ITALIA E' LA VITE:
Da settembre è tempo d'uva.
In Italia ci sono infinite varietà. Consigliamo di verificare la resistenza alle più comuni malattie. Molte varietà si adattano bene, producono buoni grappoli e danno un prodotto senza estenuanti cure.
La vite soffre un pò gli attacchi fungini e per cui è necessario l'uso di fungicidi naturali come zolfo e rame.
Questa è l'unica cura necessaria.
Non necessita di irrigazione ma sono innaffiature sporadiche solo in caso di siccità prolungata. Mai bagnare le foglie ma sempre al piede per evitare ai funghi di attaccare!

 (grappolo maturo)

In inverno è necessario potarla. La vite produce su rami dell'anno per cui bisogna eliminare i tralci dell'anno precedente per favorire il ricaccio delle gemme dell'anno.
Consigliamo uve da tavola ma anche alcune uve fortemente aromatiche come il moscato.
Ottime da mangiare subito ma anche molto ben conservabili in luogo fresco, asciutto e ventilato per evitare marciumi.
L'uva, se ben conservata, può durare fino a novembre-dicembre.

IL KIWI, IL RAMPICANTE VIGOROSO:
L'Italia è la massima produttrice di kiwi al mondo. Un motivo c'è. Questa pianta, in Italia, ha trovato il luogo giusto per potersi sviluppare.
Ci sono piante di kiwi maschio e piante femmina. Solo quest'ultima produce ma, per fecondare il fiore, è necessario il maschio. Il rapporto ottimale è 10:1, 10 femmine e 1 maschio.
La pianta ha bisogno di un sostegno importante poichè dovrà reggere il peso della pianta e dei numerosi frutti.
Il kiwi è in assoluto la pianta più resistente agli stress. Cresce con un vigore incredibile producendo germogli lunghi metri e svariati chili di frutta per pianta.
Necessità di una potatura piuttosto pesante in inverno. In primavera rigermogliano le gemme lasciate producendo rami flessibili e lunghi.

 (abbondante produzione)

Non soffre malattie particolari ma può essere attaccato da funghi specie se non vi è circolazione d'aria tra i rami. Necessita quindi di defogliazioni saltuarie per evitare ristagni di umidità.
Il frutto è tra i più conservabili. Se intatto e ben curato può durare anche 2-3 mesi dopo la raccolta.

L'ULTIMO DELL'ANNO E' IL CACHI:
Il cachi è una pianta che raggiunge i 6-8 metri d'altezza. Assolutamente resistente ai più svariati climi.
Produce frutti tondi e arancioni che tutti noi conosciamo. una volta attecchito non necessita di altre cure. Ogni tanto va potato per alleggerirlo dal groviglio di rami prodotto nel tempo.
Il problema del frutto è che non riesce a completare la maturazione in pianta. Per cui è necessario raccoglierli ancora acerbi e riporli in un luogo ben chiuso e lontano dalla luce insieme a frutti che producano etilene. Mele e pere vanno benissimo allo scopo.

 (i frutti rimangono acerbi e sulla pianta anche dopo che le foglie sono cadute)

La sua dolcezza sorprende sempre. Purtroppo non è conservabile per cui quando un frutto diviene maturo va mangiato.
C'è però da dire che dal momento della raccolta al momento del consumo passano giorni proprio per permette al frutto di maturare. Per questa ragione il suo consumo si spinge fino in inverno inoltrato.


QUESTI SONO I FRUTTI NO STRESS.

PIANTE CHE TUTTI POSSONO COLTIVARE SENZA PROBLEMI E CHE DANNO LA SODDISFAZIONE DI MANGIARE FRUTTI BUONI, SANI E AUTO-PRODOTTI.

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