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mercoledì 10 luglio 2013

i "nemici" dell'orto (3°atto)

Oggi chiudiamo il nostro appuntamento con i "nemici" dell'orto.
Dopo la prima puntata che parlava di insetti, la seconda che si occupava di molluschi arriva la terza che prende in considerazione il terzo grande gruppo di malattie: quelle di origine fungina.

I funghi parassiti e dannosi sono tanti e di complessa descrizione poichè quasi tutti in realtà sono di microscopiche dimensioni. Non dobbiamo immaginaci i funghi patogeni come quelli commestibili "superiori".

I funghi patogeni si limitano a produrre ife (filameti simili a radici) molto sottili e piccoli (quasi invisibili) corpi fruttiferi che sono i luoghi in cui si sviluppano le spore.

In realtà, di questo enorme gruppo prendiamo i due funghi maggiormente presenti nel nostro orto: gli OIDI e le PERONOSPORE.

Queste malattie sono molto famose in viticoltura (insieme ai marciumi) in quanto causano un un sensibile calo di produzione sia in qualità che in quantità.

Anche nell'orto mietono le loro vittime. Pomodori, zucche, zucchine, patate, cetrioli e molti altri ortaggi soffrono pesantemente l'attacco di questi funghi.

(primi sintomi di peronospora su pomodoro)

Una volta sviluppati nell'ospite, il fungo è di difficile eliminazione. La lotta biologica si basa sulla prevenzione e su corrette pratiche che impediscono al fungo di svilupparsi.

Se non attuate in tempo il fungo può prendere il sopravvento e attaccare l'intera pianta e i frutti perdendo l'intera produzione. Bisogna quindi stare molto attenti a cogliere non solo i primi sintomi ma anche le condizioni atmosferiche ideali per lo sviluppo del fungo.

(pianta gravemente danneggiata da peronospora, i frutti non riusciranno a maturare)

Anzitutto diciamo subito che i funghi hanno necessità di abbondante e costante umidità per crescere e svilupparsi. 
In secondo luogo necessitano di temperature medio-alte. Sicuramente una media superiore ai 10°C.
Questa sono condizioni obbligate senza le quali è molto improbabile lo sviluppo del patogeno.

Come si presentano?
 
Come abbiamo visto la Peronospora si presenta come macchie brune di diversa intensità che si ingrandiscono a macchia d'olio sia sui fusti che sulle foglie. In ultimo (di solito) attaccano i frutti. Nella foto sopra infatti si vedono pomodori che a prima vista sembrano sani ma che in realtà non hanno speranza di completare la maturazione.
I frutti colpiti subiscono malformazioni, compaiono maculature e necrosi sempre più diffuse.

 (le tipiche "macchie d'olio", sintomo di peronospora)

Gli Oidi colpiscono principalmente prima le foglie. Si nota molto bene in quanto le ife sono bianche e si sviluppano esternamente alla foglia producendo quella tipica patina polverosa e bianca. Porta alla morte i tessuti fotosintetici e danneggia l'intera pianta e la conseguente produzione.

(sviluppo iniziale dell'oidio, se non si è attenti può non essere notato)

(quando il fungo è ormai diffuso è impossibile non notarlo, la foglia è destinata a morire)

Come combatterli?
 
TECNICHE AGRONOMICHE:
Come già accennato la prevenzione e le giuste tecniche colturali possono abbattere di molto l'attacco di questi funghi.
Noi possiamo agire solo l'umidità. Non dobbiamo mai permettere che ristagni umidità attorno alla parte aerea della pianta (fusto e foglie). 
Quando innaffiamo mai bagnare le foglie ma dare acqua a livello del terreno.
In coltivazioni che hanno parecchia superficie fogliare come pomodori e cucurbitacee c'è il rischio che anche l'umidità atmosferica ristagni troppo sotto le foglie innescando il contagio. E' necessario eliminare qualche foglia e aprire la coltivazione in modo da far circolare l'aria all'interno della chioma.
Eliminare alcuni rami secondari (femminelle) e le foglie che coprono eccessivamente fiori e frutti che, facilmente possono essere attaccati.
Non tenere troppo vicine le piante può essere d'aiuto.
Cercate di non danneggiare la pianta con ferite o con stress eccessivi. Una pianta debole è più predisposta a contrarre malattie.

PRODOTTI BIOLOGICI:
Quando le condizioni climatiche sono favorevoli allo sviluppo dei funghi possiamo agire per contrastarli utilizzando due prodotti naturali: lo zolfo e il rame. 
Bisogna sempre irrorare prima che la malattia colpisca poichè sono prodotti che agiscono per contatto e rimangono all'esterno della pianta. Se il patogeno è già entrato sarà difficile contrastarlo.
Per gli oidi si usa lo zolfo. E' un antifungino specifico per questo tipo di fungo. Ha diversi vantaggi tra cui l'assenza di fitotossicità (non fa male alla pianta).
Molto efficace e duraturo sulla pianta impedisce all'oidio di svilupparsi.

 (zolfo in polvere)

Per la peronospora si utilizza gli ossidi di rame. Una volta veniva utilizzato il classico verderame. Oggi è più diffusa la cosiddetta Poltiglia Bordolese che è un verderame a cui è stato aggiunta della calce. Questo perchè il rame, al contrario dello zolfo è tossico anche per le piante in quantità superiori alle dosi raccomandate. La calce serve per tamponare un minimo questa tossicità.
La poltiglia va usata in copertura come lo zolfo facendo attenzione a non irrorare i fiori poichè in quella zona l'epidermide è più sottile e c'è il rischi che il rame penetri all'interno danneggiando la pianta.
Leggete comunque sempre il dosaggio consigliato presente, per legge, sulla confezione.

(poltiglia bordolese)

Anche se privilegiamo le tecniche agronomiche a quelle chimiche, è comunque necessario utilizzare questi prodotti con anticipo rispetto al possibile attacco quando ancora non vediamo nessun sintomo dell'attacco fungino.

Solo in questo modo potremo evitare di trovarci con questi risultati:

(grappolo d'uva da buttare a seguito di oidio)

(patate immangiabili a causa di peronospora)

 

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