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mercoledì 3 luglio 2013

L'auto rivoluzionaria

L'auto eco-sostenibile? 
Esisteva già nel 1941.

Un visionario americano di nome Ford l'aveva progettata e costruita.
Ford era una persona del tutto fuori dai tempi in cui viveva. Reputato un "pazzo" con idee malsane e, come come accade spesso in questi casi, solo in in seguito ci si accorse che i veri pazzi erano gli altri.

Ford nasce da una famiglia contadina che lui definisce "famiglia non certamente ricca ma neppure povera". Nella sua autobiografia, nei primi capitoli, divaga sulla sua vita da contadino sviscerando i problemi connessi ad un sistema produttivo che faceva acqua da tutte le parti.

La passione per la meccanica lo porta a costruire il suo primo modello (model A) e a fondare la Ford Motor Company.
In pochi anni modifica il modo di produrre in maniera radicale. Pochi "credo", qualche frase e alcune opinioni su come produrre in maniera equa e usufruibile da tutti. Creò l'auto di massa.

Frasi come: "Costruisco auto di tutti i colori purché siano nere"  o "Meno cose ci sono meno si rompono" o "Non trovare le colpe ma trova il rimedio" o ancora "Bisogna dare il servizio giusto al prezzo giusto" indicano il carattere di questo stravagante imprenditore.

Un imprenditore visionario che nel 1941, dopo alcuni anni di ricerche, lancia il suo modello "green": è la Hemp Body Car (auto con il telaio di canapa).
Il pensiero che ha spinto Henry Ford alla costruzione di questo modello è il seguente:
"Perché consumare foreste che hanno impiegato secoli per crescere e miniere che hanno avuto bisogno di intere ere geologiche per stabilirsi, se possiamo ottenere l'equivalente delle foreste e dei prodotti minerari dall'annuale crescita dei campi di canapa?"

Il telaio, la carrozzeria e persino il carburante utilizzato (etanolo) erano di derivazione vegetale (soia e canapa).
Ford era ossessionato dal peso delle vetture. "L'uomo si è messo in testa che pesante vuol dire forte, niente di più sbagliato. Più il corpo è pesante e più dobbiamo buttare energia per muoverlo. Io faccio auto leggere ma robuste. Le mie auto devono utilizzare l'energia per viaggiare e sopportare il minimo peso possibile."

Questo mix di canapa e soia fu trasformato in un materiale bioplastico decenni prima che Novamont brevettasse il MaterBi!
Un materiale molto più leggero dell'acciaio ma allo stesso tempo robusto, flessibile e, soprattutto, infinito e a basso impatto ambientale.

Naturalmente, come tutte le cose di un certo valore, la produzione fu stroncata sul nascere. Gli Stati Uniti proibirono la produzione di canapa rendendo non più economica la costruzione del veicolo.
Le lobbies di petrolieri (categoria in forte ascesa in quel periodo) riuscirono ad impedire la concorrenza nascente tra combustibile fossile e combustibile vegetale.

Quello che interessa a noi è il fatto che un uomo riuscì nel 1941 a dimostrate che si possono avere i vantaggi di utilizzare un auto e allo stesso tempo i vantaggi di non inquinare.
Nel '41. Ci rendiamo conto? Con i mezzi di allora, materiali obsoleti e ricerche scientifiche certamente non ai livelli odierni.

Siamo convinti che questa è la strada da percorrere e che la possibilità di percorrerla ci sia ma, si sa, la volontà e gli interessi muovono il mondo.

  (vista laterale del telaio)

 (parte anteriore del telaio in canapa)


(raro modello di Hemp Body Car con Ford sulla destra)

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