Translate

Cerca nel blog

venerdì 31 maggio 2013

Il killer dei castagni

A richiesta parliamo di un parassita che sta entrando prepotentemente nelle questioni produttive della castanicoltura.
Da qualche anno si registra una drastica riduzione delle produzioni delle castagne in Italia.
Il problema riguarda tutta la penisola sia in castagneti selvatici che da produzione. Il calo produttivo è dovuto ad un danno indiretto a livello fogliare dovuto a "escrescenze" anomale chiamate galle.

Una galla è, dal punto di vista naturalistico, qualcosa di estremamente interessante. In pratica il parassita induce la pianta attaccata ad una produzione di tessuto vegetale indifferenziato che ingloba le uova e larve. La pianta stessa è costretta a proteggere il proprio parassita che così è al sicuro da attacchi esterni fino al momento dello sfarfallamento.

(evidenti malformazioni fogliari dovute a galle di Cinipide)

Molti insetti mettono in pratica tale strategia ma il nostro protagonista si chiama Cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus).
.
 (Dryocosmus su foglia di castagno)

Il danno è evidente già da lontano. A seguito di attacco la chioma risulta spoglia e trasparente. Le foglie sono poche e deformate dalla presenza di queste galle (primo sintomo evidente di attacco).
La conseguenza immediata è una riduzione fotosintetica che induce la pianta a non produrre inflorescenze e successivi frutti.

La caratteristica principale di questo insetto è l'ottima capacità di volo e la veloce diffusione sul territorio. Può deporre molte uova su più foglie e questo fa sì che pochi individui sono in grado di defogliare intere chiome.

Le conseguenze sono evidenti. La minor produzione comporta non solo una minor quantità di prodotto commercializzabile ma anche una minor capacità di rinnovo del bosco. Le poche castagne prodotte sono subito predate dalla fauna che si trova a combattere per questi frutti ambiti ma scarsi.

MA NON C'È MODO DI COMBATTERE QUESTO PARASSITA?

Il nostro blog è contro l'uso di prodotti chimici di lotta ma, anche se ne fossimo fautori, non è possibile trattare tutte le piante esistenti di castagno. Si tratta di un'essenza presente anche in luoghi selvatici distribuita su una vasta superficie.
Il costo di trattamento sarebbe enorme e si andrebbe in contro a una disfatta. Basterebbe un gruppo di alberi non trattati per iniziare una nuova epidemia.

ALLORA COSA SI PUÒ FARE?

Anche in questo caso la natura ci aiuta. Possiamo utilizzare gli antagonisti naturali. Uno in particolare: il Torymus sinensis.
La cosa stupefacente è che il Torymus attacca le larve del Cinipide depositando le proprie uova all'interno delle galle del parassita.
La larva del nostro "eroe" si ciba delle larve del killer del castagno e una volta finito di nutrirsi si impupa all'interno della galla stessa preparata dal Cinipide.

(Torymus femmina su foglia)

Anche il Torymus è dotato di ali ed è in grado di inseguire l'infestazione.
La lotta biologica attraverso l'allevamento e la distribuzione di questo insetto è iniziata e si sta sperimentando in più zone d'Italia. I risultati sono piuttosto soddisfacenti anche se si è appena all'inizio.

Oggi esiste anche un centro per l'allevamento del Torymus a Caprarola (in Lazio).
In questo video si può vedere il momento in cui si liberano diversi esemplari in un castagneto attaccato da Cinipide. VIDEO QUI!

Nessun commento:

Posta un commento