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domenica 18 agosto 2013

L'inutile proibizionismo vegetale

Quanti film sono stati fatti sul proibizionismo americano spinto contro il consumo di alcolici.
Quanto danno ha fatto in realtà questa fallimentare politica?

Generazioni di gangster hanno vissuto da re solo con la vendita del famigerato whisky illegale e, permetteteci un pò di sano patriottismo, noi italiani eravamo i migliori a procurarlo e ad insegnare a quei poveracci di americani una nuova organizzazione collaudata: la mafia.

(proibizionismo anni 20 - whisky clandestino buttato nella fogna)

La politica del proibizionismo è una politica fallimentare. Non si deve proibire ma educare.

Proibire significa creare nuovo desiderio per l'uso divenuto illegale, significa creare un mercato, significa creare una macchina organizzativa occulta (e spesso delinquenziale) che cerchi di soddisfarlo.

Alcool, droghe e prostituzione sono i proibizionismi ad oggi maggiormente presenti sull'intero globo. Secondo voi, questi stessi "oggetti del desidero" sono stati sradicati dai luoghi del divieto?
Certo che no! Foraggiano tutte le maggiori mafie mondiali.

Noi oggi parliamo di un altro tipo di proibizionismo: quello vegetale.
Da un certo punto di vista questa tipologia può essere associato a quello delle droghe di origine vegetale.

Sappiamo che la Cannabis sativa (canapa indiana) non si può coltivare. 
Ma si possono aggiungere all'elenco anche altre piante come la Lophophora williamsii (conosciuta come Peyote o Mescal), il Papaver somniferum (papavero da oppio), la Erythroxylum coca (la pianta della coca), la Nicotiana tabacum (il tabacco che, anche se coltivato, viene tenuto sotto stretto controllo dalle autorità), L'Artemisia absinthium (la pianta dell'assenzio, liberalizzata da noi ma ancora vietata in alcuni paesi).

Noi siamo contro la propaganda di falsa colpevolezza di queste piante non perchè siamo degli sballati in cerca di droghe ma perchè siamo consapevoli che questi organismi viventi si sono evoluti prima che l'uomo entrasse egoisticamente nel mondo naturale.
Le sostanze che noi umani consideriamo come "strumento da sballo" spesso sono molecole di grandissima importanza in campo medico e si sono evolute come strumento di difesa per la pianta stessa.

(pianta di peyote con fiore)

Quello che vogliamo dire è che avere un fucile non significa essere un assassino. 
E' stupido, se non inutile e dannoso, cercare di proibire ad una pianta di crescere o essere coltivata.
Le foglie di coca hanno permesso a civiltà avanzate come Aztechi e Maya di potersi sviluppare anche in zone impossibili. 
Le migliori menti precolombiane erano forse dei drogati sballati?
Tutt'oggi ci sono intere comunità andine che non potrebbero sopravvivere senza la coltivazione e l'uso della coca.

(uso delle foglie di coca)

Solo l'uomo "moderno" e "occidentale" ha ben pensato di trasformare questa ricchezza in una sostanza, la cocaina, che miete vittime in giro per il mondo. Gli andini avevano una spada che utilizzavano per lavorare il terreno e noi l'abbiamo utilizzata per ammazzare ragazzi e adolescenti di casa nostra.

Trasformazioni di estratti di piante non controllate mixate con altre schifezze chimiche che bruciano il cervello. La follia umana ha armato delle piante medicinali utilizzate da secoli dagli indigeni e il proibizionismo ha premuto il grilletto.

La cosa ancora più grave che tutto il mercato è in mano a mafie senza scrupoli.
E' come se vietassero la produzione del peperoncino piccante perchè contiene una delle molecole più urticanti del mondo, la capseicina.
Subito si innescherebbe un mercato nero controllato da poche persone di malaffare.

Perchè non rendere illegale il caffè, il cacao o il tè? Contengono molecole neuro-attive anche loro.
Perchè non vietare le fermentazioni o le distillazioni? L'alcol è tra le principali sostanze "assassine" del mondo.

Cosa ancora più ridicola è che ci sono piante, comunemente in vendita, assolutamente mortali e oggettivamente più pericolose.

Piante come la Digitale, lo Stramonio, il Mughetto, la Belladonna, l'Aconito e tante altre conosciute per il loro bel fiore, sono considerabili potenziali armi in mano a inconsapevoli persone. Non ci risulta che tali piante siano proibite né nella vendita né nella coltivazione e riproduzione. 
Esistono numerosi casi di avvelenamento mortale dovuto a ingestione (volontaria o involontaria) di queste piante.

(digitali in un giardino)

Ci chiediamo dunque quale sia il vero obiettivo (se c'è) del proibizionismo vegetale se, come abbiamo visto, non è certo quello di proteggere l'incolumità dell'uomo. 
Chi vuole uccidersi o uccidere il proprio nemico potrebbe fare una bella insalata di Digitale, non certo facendosi o offrendo una "canna".

Se chi volesse coltivare Marijuana, potesse coltivarla nel proprio giardino si distruggerebbe quel meccanismo perverso e mafioso dovuto al proibizionismo tanto che alla fine, siamo pronti a scommettere, si contrarrebbe addirittura la quantità usata perchè questa pianta perderebbe il fascino dell'illegalità.

Ciò che vogliamo dire è che non esistono piante cattive o piante buone.
Esistono piante. Punto.

Noi umani non abbiamo alcun diritto di catalogare come "vietate" alcune specie di piante perchè loro non si sono evolute per migliaia di anni per farsi giudicare da noi!

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