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mercoledì 19 giugno 2013

La potenza della ginestra

La ginestra (Cytisus scoparius) è una pianta che fa parte delle leguminose (fabaceae).
Un pianta sicuramente comune in tutta la penisola.

Da nord a sud, su pendii soleggiati e asciutti e prevalentemente su rocce calcaree. Questo è l'habitat ideale per questa essenza.

Chi non conosce la ginestra? Il colore dei suoi fiori, gialli come lo zafferano creano macchie di colore visibili a distanza in tarda primavera.

E' una pianta tra le più rustiche. Si adatta bene a molti luoghi differenti e, una volta radicata sul terreno, si diffonde con una certa facilità creando cespi legnosi e duraturi da cui si dipartono annualmente lunghi rami flessibili e verdi che porteranno i fiori.


Nell'immagine si vedono le parti anatomiche principali della ginestra. Dato che è una leguminosa produce dei frutti a baccello ovoidali e piatti lunghi pochi centimetri.

PERCHÉ SCRIVERE UN POST SULLA GINESTRA?

Perché questa pianta così robusta può essere uno strumento per valorizzare luoghi fino ad ora considerati senza valore. Luoghi abbandonati e incolti.

COME?

Ricavando e filando la fibra contenuta in essa. Una fibra resistente e fresca estratta attraverso l'ingenio dell'uomo. Un procedimento lungo e difficile.
Come è naturale che sia, questa tecnica è stata soppiantata dalle fibre "moderne" specie quelle sintetiche. Anche il cotone a basso costo ha fatto la sua parte per ridurre a ricordo un metodo vitale specie per la popolazione calabrese (patria del filato di ginestra).

PERCHÉ E' IMPORTANTE RIQUALIFICARE QUESTA FIBRA?

Alleghiamo un video veramente molto bello. Un documentario completo sull'estrazione e la lavorazione della fibra di ginestra.
Ciò che si nota non è tanto il procedimento i sé ma ciò che ne deriva: solidarietà, comunità, amicizia e socializzazione. Tutto questo unito da una pianta.
Il senso di gruppo e di solidità di una società viene rafforzato con il lavoro comune. Ognuno ha il suo ruolo, ognuno la sua soddisfazione nel vedere il risultato finale.

PUÒ TORNARE AD ESSERE UNA RISORSA ECONOMICA?

Secondo noi sì. Certo non lavorandola come si vede nel video ma in maniera più "industrializzata" nei limiti della sostenibilità.
E' una buona coltivazione che potrebbe aiutare a far tornare terreni incolti a reddito e stabilizzare versanti a rischio di dissesto, grazie alle forti radici che si perdono nel tempo e nello spazio. 

GUARDATEVI IL VIDEO:


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