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giovedì 27 giugno 2013

i "nemici" dell'orto (1° atto)

In questo post vedremo quali sono i principali e comuni nemici del nostro orto.
La maggior parte di questi avversari attaccano a sorpresa e con una velocità tale da prenderci alla sprovvista.

Possiamo dividere in 3 grandi gruppi l'esercito pronto ad attaccare le nostre piante:
- Insetti: afidi e larve di lepidotteri
- Molluschi: lumache e limacce
- Funghi: oidio e peronospora
(non vedremo virus e batteri perché più rari e perché non possiamo attuare una difesa attiva ma un insieme di buone pratiche)

La strategia comune a tutti questi viventi è quella di attaccare sviluppandosi molto rapidamente e colonizzando velocemente i nostri ortaggi.

Oggi ci concentreremo solo sugli insetti.

AFIDI:
Gli afidi (comunemente chiamati pidocchi) sono insetti di piccolissime dimensioni che abitualmente formano colonie non organizzate in vere e proprie società (come formiche o api).
Attraverso il particolare apparato boccale ad ago riescono a bucare il tessuto vegetale e succhiare la linfa altamente zuccherina delle nostre piante. Quando una colonia si concentra su di un germoglio è in grado di farlo avvizzire in breve tempo. Il danno può essere permanente specie su piante orticole che, rispetto a piante superiori, possiedono un numero di germogli inferiori.
Un danno a uno o più germogli può comportare una perdita di produzione evidente e un pesante stress per la pianta.
Questo è il cosiddetto danno diretto.

 (afide che succhia la linfa)

Gli afidi bucano la pianta e queste aperture permettono a batteri, funghi e virus un più facile ingresso. Dobbiamo immaginarci un muro di difesa.
All'esterno c'è un esercito di avversari pronti che però non riescono a varcarlo. All'improvviso arriva un essere molto più grosso dotato di martello pneumatico che crea dei varchi. Da lì possono finalmente entrare una serie di agenti potenzialmente pericolosi.
E' ciò che vien definito danno indiretto.

Altro danno indiretto è la capacità degli afidi di trasportare malattie virali. Succhiano linfa da una pianta malata e spostandosi su una sana rischiano di infettarla.

Non bisogna dunque sottovalutare questi piccoli esserini.

La loro strategia riproduttiva è la vera carta vincente.Sono in grado di far nascere decine di generazioni da uova non fecondate. E' ciò che si chiama PARTENOGENESI.
Si creano così individui adulti femmine "incomplete" ma capaci a loro volta di riprodursi per questa via.

 (partenogenesi - schema)

In una riproduzione sessuale normale la probabilità che la prole sia maschio è il 50%.
Nella partenogenesi si eliminano i maschi (che di per sé non sono in grado di riprodursi), privilegiando le femmine. La crescita è velocissima ed esponenziale. Da poche piccole uova, solitamente nascoste alla base del picciolo fogliare, nasce un vero e proprio esercito in brevissimo tempo. 

Difesa possibile:
Nonostante questa loro capacità hanno un punto debole. Il loro esoscheletro (rivestimento esterno o corazza) è molto sottile. Hanno quindi un'alta sensibilità alle sostanze urticanti.
La soluzione è il macerato anti-afidi che è stato un argomento trattato in un nostro post passato. Funziona molto bene, costa poco, è facile da fare ed è totalmente biologico.
QUI POTRETE VEDERE COME SI FA.

LARVE DI LEPIDOTTERI:
Quanto sono belle le farfalle. Con i loro colori e la loro agilità nel volo.
La loro prole, invece, non ci piace molto.
Le larve dei lepidotteri, più spesso conosciute con il nome di bruchi, sono tra gli animali più voraci al mondo. In rapporto alla loro dimensione mangiano molto più materiale vegetale rispetto all'elefante africano!
Sono costretti a mangiare tanto per avere l'energia necessaria a svilupparsi in breve tempo. Alcuni bruchi crescono di 20-30 volte nell'arco di pochi giorni.
Passano la loro fase larvale a mangiare e sono in grado di defogliare completamente intere piante.

(bruchi che banchettano)

Fortunatamente, non essendo ancora esemplari adulti, non sono in grado di riprodursi. Se sulle vostre piante ci sono 3 bruchi, 3 resteranno fino alla metamorfosi.
Il danno è evidente. La pianta defogliata soffre. La capacità fotosintetica si riduce e lo sforzo per creare nuovi germogli e e nuove foglie va a scapito della produzione.

Difesa possibile:
Molti bruchi sono schizzinosi a riguardo della dieta. Alcuni attaccano solo determinate specie. Se si nota un bruco su una foglia, si può staccare quella foglia e gettarla lontano. La lentezza estenuante di questi animali non permetterà all'aggressore di ritornare sulla pianta.
Se ve e sono più d'uno che stano aggredendo diverse foglie potete utilizzare il macerato anti-afide. In questo caso l'azione è di diverso tipo. Il liquido, rivestendo le foglie, le rende immangiabili.
I bruchi sono costretti ad allontanarsi alla ricerca di altro materiale vegetale.

Questi due comuni animali sono diffusi in tutti gli orti.
State molto attenti ai sintomi. Avvizzimenti sospetti, buchi e rosicate, sviluppo di nuovi germogli e sostanze appiccicose sulle foglie (melata). Tutti sintomi di possibile attacco di questi due nemici.
Appena ne vedete qualche esemplare è ora di spruzzare! La velocità è la nostra arma vincente.


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